Sventurata la terra che non ha eroi: Cosa è l’Effetto Galilei

L'attacco delle autorità rende vere le tesi delle "vittime"?

Leggere i commenti sotto i post anti-vaccinisti è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Maalox pronto, una punchbag per quando la frustrazione cresce troppo e musica rilassante in sottofondo per provare a tamponare la rabbia. Quella in cui ci stiamo per imbarcare è un’avventura unica nel suo genere, che porta a scoperte inaspettate. Fra gli insulti, i link a siti come laveritachenonvidicono.tk e citazioni fuori contesto di presunti specialisti, a volte fanno capolino argomentazioni di particolare interesse. Nello specifico, sembra ripetersi un certo tipo di pattern; l’effetto Galilei. Proviamo a ricavarlo da un esempio:

effetto galilei
L’effetto Galilei nell’epoca dei social network :D

Questi commenti (dello stesso utente) sono in risposta ad un post sulla radiazione di Gabriella Lesmo (potete leggere la vicenda qui). Di per sé, la tesi più controversa dell’ex dottoressa è quella secondo cui l’autismo è causato dalle vaccinazioni pediatriche. Questa relazione è stata ormai smentita, qui un’analisi degli studi a riguardo. Consideriamo allora questa tesi, che chiameremo P: “esiste una relazione causale fra vaccinazioni pediatriche e autismo”. L’idea che traspira è che un certo tipo di idee, rivoluzionarie, scomode se vogliamo, facciano paura all’establishment, in questo caso impersonato dall’Ordine dei Medici. Il ragionamento esposto nei commenti si può cioè schematizzare come segue:

  1. Gabriella Lesmo sostiene P
  2. P è una ‘verità scomoda’, in particolare “sfida” l’establishment
  3. L’establishment (l’Ordine dei Medici) ha paura di P
  4. L’establishment ‘censura’ Gabriella Lesmo (con la radiazione)

Se questo tipo di inferenza vi sembra familiare, avete ragione, ed un indizio piuttosto forte viene dalla citazione in apertura. Va sotto il nome di “effetto Galilei”.

FEDERZONI (rauco): Niente! Le cinque e tre minuti.
ANDREA: Resiste.
MONACELLO: Non abiura.
FEDERZONI: No. Dio sia lodato!
Si abbracciano, deliranti di gioia.
ANDREA: Dunque, la forza non basta! Non può arrivare dove vuole! Dunque, la stupidità è sconfitta, non è invincibile! E l’uomo non teme la morte!
FEDERZONI: Adesso ha davvero inizio l’era della scienza. Questo è il momento della sua nascita. Pensa, se avesse abiurato!
[Vita di Galileo, Bertolt Brecht]

Cosa è l’Effetto Galilei?

La vicenda di Galileo Galilei è nota a chiunque abbia passato qualche anno nella scuola pubblica italiana. Purtroppo, questa conoscenza non è sufficiente a impedirne interpretazioni di dubbia fondatezza. L’idea di base è che i grandi innovatori, coloro che portano il progresso e colpiscono a fondo il paradigma, siano naturalmente ostacolati dall’establishment, che vuole difendere le idee vecchie – perché quelle nuove minerebbero il potere costituito, lo abbatterebbero. Ovviamente, chi ha il potere non vuole perderlo, dunque lo usa per impedire la diffusione di tali idee a scapito della verità. In buona approssimazione è quello che è successo a Galilei, con il ruolo dell’establishment ricoperto dalla Chiesa cattolica.

La retorica, in questi casi, è sempre la stessa: è una guerra, quella che si combatte contro l’establishment, e chi ha il coraggio di sollevare il tappeto e tirare fuori la polvere viene attaccato con tutta l’autorità possibile. Questo commento viene da sotto un post su Dario Miedico, un altro medico anti-vax radiato dall’Ordine (qui viene spiegato il fatto). Un simile tipo di ragionamento è stato applicato al caso Di Bella, Stamina ed altre situazioni del genere, in cui posizioni ‘anti-establishment’ sono state attaccate dalle istituzioni in ambito medico e la lettura che se ne è data, da parte dei sostenitori, è stata sempre la seguente: vengono censurati perché hanno ragione, perché fanno paura.

Le difficoltà in una deduzione simile sono molte, una delle quali è che è chiaramente una semplificazione di un problema più complesso. L’atteggiamento paranoico verso i centri di potere è tipico delle minoranze ‘rumorose’; non solo, come ho già detto il lessico è bellico (sia da un lato che dall’altro, sfortunatamente): si tratta la vicenda come una battaglia da vincere ad ogni costo. Si ignorano le possibili spiegazioni perché vengono considerate faziose: gli studi scientifici che negano la tesi sono falsi, di parte, contraffatti. D’altronde chi li conduce, se non persone legate a quegli stessi ambienti: le università, l’Ordine, i centri di ricerca? Si questiona l’oggettività scientifica in virtù di un’atmosfera di sfiducia generale.

Ora, non sosterrò che la scienza sia un mondo perfetto ed oggettivo, perché sarebbe sciocco: si tratta di un prodotto umano, e in quanto tale è imperfetto. I problemi di conflitti d’interesse sono all’ordine del giorno, e il rischio di perdere l’imparzialità è sempre dietro l’angolo. Questa fallibilità, tuttavia, non deve essere né una ragione per dubitare a priori dei risultati scientifici, né un motivo per considerare ogni critica e attacco della comunità scientifica un’opera faziosa mossa da interessi nascosti. Soprattutto in virtù del fatto che, per essere paragonati a Galileo Galilei, bisognerebbe prima di tutto avere ragione.

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Simone Ramello

Sono la comare che abita vicino a casa vostra e racconta al paese di quella volta che vi siete versati la conserva addosso: non interessa a nessuno, non è nemmeno divertente, ma questo non mi fermerà.
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