Sviluppare app Android e iOS è importante per tutte le aziende che vogliono riuscire ad ottenere una maggiore visibilità e che vogliono poter comunicare al meglio con i loro clienti, trasformandoli in fan, in seguaci, a tutti gli effetti. Ma quali sono gli ambienti di programmazione delle app per Android e per iOS? Cerchiamo di rispondere insieme a questa domanda.
Sviluppare app Android: le applicazioni native
Le migliori applicazioni in assoluto sono quelle native, che sono quindi progettate per uno specifico sistema operativo, per Android quindi oppure per iOS. Sono app che proprio per questo motivo risultano molto stabili, anche nel caso di funzionalità complesse. Difficilmente quindi si bloccano e riescono a funzionare sempre con estrema velocità.
Ovviamente sono anche app piuttosto costose. Hanno infatti bisogno che a scendere in campo sia un vero esperto di quello specifico sistema operativo, e gli esperti, si sa, possono costare davvero molto. Inoltre nel caso in cui si desideri creare un’app per Android e una per iOS, sarà necessario chiedere l’aiuto di due diversi esperti. Il prezzo quindi raddoppia. Vale la pena però spendere un po’ di più per riuscire ad ottenere le migliori perfomance.
Detto questo, è ovvio che essendo progettate per uno specifico sistema, le app native hanno bisogno di un ben preciso linguaggio di programmazione e, di conseguenza, di un ben preciso ambiente di programmazione.
Ambiente di programmazione, di cosa si tratta
L’ambiente di programmazione, conosciuto anche come ambiente di sviluppo integrato o IDE, dall’inglese integrated development environment, altro non è se non un software. Questo software offre tutti gli strumenti necessari per sviluppare il codice di un’applicazione. In realtà i software oggi disponibili offrono molte diverse funzionalità, così che sia possibile utilizzare un solo strumento per dare vita ad un’app anche molto complessa.
Gli ambienti di programmazione sono un valido supporto agli sviluppatori anche perché di solito segnalano eventuali errori di sintassi durante la scrittura del codice. È così possibile rendersi conto dell’errore immediatamente e porre rimedio, evitando di creare un’app che poi non riesce a funzionare alla perfezione.
Sono disponibili innumerevoli ambienti di programmazione, per app native in Android e in iOS, così come per le app ibride. Ecco di seguito una breve carrellata di quelli che sono gli ambienti di programmazione in assoluto più conosciuti e utilizzati.
L’ambiente di programmazione delle app Android
Il linguaggio per sviluppare app Android è Java, creato negli anni ‘90 sulla base di alcune ricerche della Stanford University. Sono innumerevoli gli ambienti di programmazione per il linguaggio Java che è possibile scegliere. Il più diffuso in assoluto è il software open source Eclipse, che nasce per Java, ma che può in realtà anche essere utilizzato per altri linguaggi grazie alla possibilità di installare dei plugin aggiuntivi.
Altri ambienti di programmazione interessanti per app Android, anche se meno utilizzati, sono NetBeans, supportato da Oracle e anch’esso open source, e IntelliJ IDEA, tra gli ultimi nati, disponibile sia in una versione gratuita che in una versione commerciale, a pagamento quindi.
Tutte e tre questi ambienti di programmazione, consentono di essere guidati nello sviluppo di un’applicazione Android. Proprio per questo motivo chi conosce i linguaggi di programmazione almeno un po’ può di sicuro essere in grado di dare vita ad un’app semplice, basilare, senza difficoltà. Per le app più complesse ovviamente il discorso cambia, perché è necessario essere in posssesso di ben precise competenze.
L’ambiente di programmazione delle app iOS
Il linguaggio di programmazione per la realizzazione delle app iOS è Objective-c, un linguaggio dinamico, che tratta a runtime gli oggetti, non fortemente tipizzato. Per le app iOS è possibile utilizzare anche i linguaggi C, C++ e Swift. L’ambiente di programmazione per eccellenza delle app iOS è XCode, che ovviamente supporta tutti i linguaggi suddetti.
Si tratta di un ambiente di sviluppo progettato e gestito direttamente da Apple al cui interno ogni sviluppatore trova tutti gli strumenti necessari per creare un’app. Grazie a XCode risulta semplice progettare l’interfaccia utente della propria applicazione, scrivere il codice, testare l’app ed effettuare il debug. Non solo, direttamente da XCode è possibile inviare l’applicazione creata sull’App Store.
Sviluppare app android ibride: l’ambiente di programmazione
Oltre alle app native, è possibile scegliere di sviluppare app ibride. Si tratta cioè di applicazioni multilinguaggio: una sola versione può funzionare sia su Android che su iOS. Dato che non sono sviluppate per uno specifico sistema, non risultano molto stabili nel caso di complessità elevate. Chi sceglie questa strada, deve quindi cercare di creare un’app che risulti quanto più semplice possibile.
Per sviluppare le app ibride si utilizzano diversi linguaggi, tra cui HTML, CSS e Java. Gli ambienti di programmazione, definiti in questo caso framework cross-platform, che è possibile utilizzare sono innumerevoli. Tra i più utilizzati PhoneGap, Sencha Touch, Ionic, Xamarin.
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