Tasse, sempre tasse. In Italia, il dibattito attorno al pagamento delle imposte è più vivo che mai, tra chi si lamenta della pressione fiscale e chi, invece, mette alla gogna gli evasori, i veri responsabili della tassazione troppo elevata.
Il tema delle tasse è dunque sempre oggetto di discussione, specialmente tra i titolari di partita Iva e, anche se in Italia esiste un regime fiscale agevolato (nel sito regime-forfettario.it, tra i più autorevoli del settore, è possibile ottenere informazioni dettagliate in merito), c’è sempre grande curiosità su come funzioni la tassazione negli altri paesi europei.
A tal proposito, è vero che in Italia la pressione fiscale è insostenibile o, al contrario, esistono paesi europei dove le tasse sono molto più alte?
Pagare le tasse in Europa: la pressione fiscale degli altri
Proviamo a rispondere alla domanda analizzando la pressione fiscale degli altri paesi europei. Perché, a differenza di quanto pensiamo, esistono paesi europei in cui si pagano più tasse rispetto all’Italia.
Di recente, un’indagine della CGIA ha evidenziato che esistono diversi paesi con una pressione fiscale superiore alla nostra.
Nel 2022, la pressione fiscale in Francia è arrivata a toccare il 47,7% del Pil, mentre in Belgio si è fermata, per modo di dire, al 45,1%. E in Italia? Pochi punti percentuali in meno: il 43,5% per cento. In Germania si attesta intorno al 41,9% mentre in Spagna possono “godere” di una pressione fiscale del 38,5%.
In Danimarca, la pressione fiscale arriva addirittura al 49% (ma, lato servizi, offrono molto di più rispetto al nostro paese). Anche l’Austria ha un carico fiscale non da poco: la tassazione tocca il 43,6%. Il paese in cui la pressione fiscale è più bassa è l’Irlanda, in cui si attesta su percentuali molto più basse: il 21,7%.
Per quanto riguarda la percentuale del gettito fiscale riconducibile alle aziende italiane sul totale nazionale, l’Italia supera Francia, Spagna e Germania. Secondo l’ufficio studi della Cgia, nel 2020 detta percentuale ha toccato il 13,5%, contro il 10,7 della Germania, il 10,3% della Francia e il 10,1% della Spagna.
Le aliquote fiscali sull’imponibile, nel nostro paese, sono ugualmente molto elevate, raggiungendo il 27,9%, mentre in Francia e in Spagna si attestano rispettivamente al 25,8% e al 25%. La Germania però ci supera: le aliquote sul reddito imponibile toccano il 29,8%.
C’è da aggiungere che in Italia la (troppa) burocrazia è un problema ancora da risolvere. Le procedure elefantiache per il disbrigo delle incombenze legate alle tasse fanno perdere agli imprenditori italiani circa 30 giorni all’anno, molto di più rispetto alla Francia (17 giorni), alla Spagna (18 giorni) e persino della Germania (27 giorni). Nel resto dell’UE? La media è di 18 giorni. Lo racconta lo studio Doing Business della Banca Mondiale.
Infine, toccando l’argomento “evasione fiscale”, nel 2020 gli Stati dell’Unione Europea hanno perso circa 93 milioni di euro di Iva. L’Italia è la capolista: il mancato gettito ha toccato i 26 miliardi di euro. Seguono la Francia (14 miliardi) e la Germania (11 miliardi).
Insomma, nel nostro paese se da un lato la pressione fiscale si fa sentire, dall’altro l’evasione è ancora molto alta.
In conclusione
Qual è il paese in cui si pagano più tasse, in cui la pressione fiscale si fa sentire di più? A differenza del luogo comune, non è l’Italia; in Francia, Belgio e Danimarca ci superano, mentre ci “tallonano” Germania e Spagna. Le imprese italiane sono quelle più tartassate e, allo stesso tempo, quelle che devono fare i conti con la burocrazia più macchinosa: per le incombenze legate alle tasse si perdono circa 30 giorni l’anno.
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