To the bone (Fino all’osso) è il nuovo prodotto targato Netflix che affronta un tema piuttosto spinoso: l’anoressia.
LA TRAMA DI TO THE BONE
Ellen (Lily Collins), è una ragazza di vent’anni, un pò ribelle e con una passione per l’arte ma da tempo malata di una grave forma di anoressia. Ha lasciato il college e ha trascorso molti anni tra un ricovero e l’altro, ritrovandosi solo con altri chili in meno. La sua matrigna, determinata a voler risolvere il problema una volta per tutte, si rivolge ad un medico “leggermente” particolare (Keanu Reeves). Verrà così ricoverata in una sorta di casa di cura con altri sei pazienti, ognuno dei quali intreccerà la propria storia con quella della nostra protagonista.
LE OPINIONI
Il film, girato dalla sceneggiatrice e produttrice Marti Noxon, non è come l’avrei immaginato. Si apre infatti con una didascalia che ci avverte che l’opera, essendo realizzata seguendo i consigli di persone con problemi alimentari, potrebbe urtare la sensibilità dello spettatore. Ci si aspetta quindi un film duro e crudo, ma in realtà ci troviamo di fronte a un film adatto a tutte le età, in bilico tra il film di formazione e il teen drama. E’ un male? Non necessariamente.
Il film si concentra principalmente sui sentimenti della protagonista e delle persone che la circondano più che sui motivi e su quelle che potrebbero essere le cause. Perché effettivamente non c’è un motivo, la situazione è quella che è e Elle deve trovare la forza di venirne fuori. Ci viene mostrata la quotidianità di questi ragazzi che convivono con la malattia e questo permette allo spettatore di capire il punto di vista adolescenziale dei protagonisti, oltre a rendere la visione meno pesante. Inoltre è un film (a mio modesto parere) adatto anche a quelli un pò più piccoli che potrebbero imparare molte cose da questa visione. E’ un film che nel complesso funziona bene, anche se si poteva fare di meglio riguardo all’approfondimento di alcuni personaggi o situazioni. Inoltre, il finale per quando preceduto da scene registicamente molto belle, accompagnate da una buona fotografia, lascia un tantino l’amaro in bocca. Nonostante questi piccoli difetti, è nel complesso un film ben riuscito che consiglio vivamente.
LA STRAORDINARIA LILY COLLINS
Una delle cose che ho apprezzato di più è stato il miglioramento straordinario di Lily. Finora infatti, ha sempre recitato parti non molto complesse, anche se ciò non toglie che sia stata comunque brava. Ma in questo film si è davvero superata, ha dimostrato di avere molto potenziale. Inoltre, essa stessa ha sofferto di anoressia, per cui suppongo non deve essere stato così semplice interpretare una ragazza che soffre della stessa malattia contro la quale l’attrice stessa ha combattuto. Quindi, un applauso alla nostra Lily, che oltre ad essere bellissima si è dimostrata un’attrice in crescita.
Infine, vorrei consigliarvi uno dei miei film del genere preferito che ha come protagonista sempre la Collins (in questo film meno malata ma molto più sfortunata….): Scrivimi Ancora, titolo originale “Love, Rosie“, tratto dal romanzo di Cecilia Aren.
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