Ebbene sì, sono stato in Giappone! Tokyo, precisamente, un tour totale tombale della città più otaku del mondo, il sogno della vita! Questo è il mio racconto di quelle giornate stupende, nella speranza di far sognare un po’ anche voi!
L’esperienza inizia già durante le infinite ore di volo: letture, visi e pranzo a bordo, tutto assolutamente giapponese. L’adrenalina sale con le miglia macinate, e appena atterrati capisci subito di essere in un mondo completamente opposto al nostro.
Le mitiche macchinette automatiche delle bevande sono la prima cosa tipica che incontro: mi accompagneranno durante tutto il viaggio, e sono una delle due caratteristiche che immediatamente mi ricordano del Giappone.
L’altra caratteristica tipica giapponese che mi ha segnato profondamente è il conbini. Tornato in Italia, una decina di giorni dopo, sarà la cosa che più mi mancherà. Sapere che, a qualsiasi ora e in qualsiasi punto tu sei, c’è un minimarket a tua disposizione è una svolta.
Poi ci sono loro, i giapponesi. Perfetti automi che si fermanno solo per dormire in metro o negli Izakaya la sera, sempre indaffarati, quasi freddi. E infine i quartieri di Tokyo, sempre con qualcosa da dire, senza mai annoiare. Un perfetto mix di tradizione, religione e modernità.
I PRIMI GIORNI A TOKYO
Sono partito, la sera del mio arrivo, visitando il quartiere del mio albergo, il futuristico Shiodome. Il secondo giorno mi sono rilassato con Ueno, il suo parco di ciliegi e il mercato caratteristico sotto la ferrovia. La prima serata a Roppongi con la splendida Tokyo Tower illuminata e il primo sushi, sono poi un benvenuto perfetto.
Shibuya apre il terzo giorno e diventerà poi uno dei miei quartieri di Tokyo preferiti; la prima fumetteria, il primo mandarake, negozi a volontà, e il sushi che ti arriva su uno shinkasen: c’è tanto da vedere e da fare, non stanca mai. La serata perfetta nel quartiere notturno per eccellenza, Shinjuku.
Il quarto giorno è stato il mio preferito in assoluto a Tokyo, in bilico tra passato e futuro. Asakusa è un quartiere maestoso che ti immerge nella storia, e i suoi locali sul tatami sono un sogno: proprio come l’okonomiyaki che io e mia moglie ci siamo preparati da soli in un localino sperduto nei vicoli. Una piccola crociera sul fiume Sumida ci ha portato poi a Odaiba per realizzare uno dei sogni della mia vita: vedere da vicino il Gundam gigante.
LA TOKYO NERD
Preso dalla frenesia nerd che è in me, la mattina successiva ci siamo fiondati dritti ad Akihabara. Non vi parlerò del quartiere in se, migliaia di video su youtube lo fanno meglio: voglio invece condividere le mie emozioni di quei momenti. Sognare per tanto tempo un posto e poi camminarci è qualcosa che ti segna,e ti commuove; e ancora ricordo quei momenti come un sogno, come se non ci fossi stato. Tutto perfetto, superiore alle mie aspettative. Il pomeriggio passato poi nella via della moda Takeshita Street nel quartiere di Haranjuku ha chiuso perfettamente la giornata.
Il sesto giorno, appagati i sensi nerd, ho deciso di appagare anche il senso del gusto. Direzione Tsukiji, il mercato del pesce. E vi assicuro che il tonno appena pescato è la cosa più buona che io abbia mai mangiato. Ikebukuro, invece, è un bel quartiere molto commerciale dove vanno via soldi facili per souvenir e ricordi: il J World ed il Pokèmon Center di certo non aiutano.
Anche il centro commerciale del Tokyo Dome, il giorno successivo, ha influito sul mio portafoglio. Avvicinarsi un po’ all’Imperatore e vedere l’immensa stazione di Tokyo ha chiuso una giornata di puro relax. Bonus: la nostra cena in un tipico Izakaya.
IL TRISTE RITORNO A CASA
Ormai rimesso in sesto, ho passato una giornata deciso a vedere tutto quello che ancora non avevo visto. Iniziando con Nakano Broadway e i suoi immensi Mandarake, ho trovato qualche chicca nerd che altrimenti avrei pagato in organi. Passeggiata poi a Nippori, un quartiere di una Tokyo normalissima per curiosare nel Giappone comune. La cena a Shimbashi e il dopocena nel ricco quartiere di Ginza sono stati i colpi finali ai miei occhi ricchi di cose da ricordare.
Il nono giorno, l’ultimo prima della partenza, sono voluto tornare nei due quartieri di Tokyo che ho amato di più. Ancora Akihabara quindi, dove ho provato la lotteria per la figure di Goku Ultra Istinto in esclusiva solo quel giorno. Ancora Shibuya, questa volta by night, dove la cena a base di millemila piattini di sushi ha concluso la serata.
La partenza, dieci giorni dopo il nostro arrivo, aveva un sapore triste ma dolce: come se un sottofondo musicale ci accompagnasse dall’albergo all’aeroporto, fin sull’aereo, per terminare a Roma.
Non avrei potuto fare quest’esperienza senza mia moglie, la perfetta compagna di vita e di viaggio. Non credo che altre donne mi avrebbero mai concesso di fare il viaggio di nozze nel paese dei miei sogni; o di avere una camera piena di manga, figure…
Un ulteriore ringraziamento va ai ragazzi della CreativiViaggi che hanno sopportato le mie richieste e organizzato un viaggio perfetto, come sempre nel loro stile. Infine, un ringraziamento al Bosone che mi ha concesso lo spazio per raccontarvi del mio sogno diventato realtà! A presto!
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