Trekking di 3 giorni: cosa portare?

La bella stagione è il periodo ideale per immergersi nella natura e abbandonarsi completamente nei meravigliosi paesaggi selvatici, scoprendo luoghi sconosciuti e immortalare con la macchina fotografica la fauna e la flora di bellezza senza pari. Camminare all’aperto o più tecnicamente fare trekking è una delle attività sportive più suggestive e più praticate. La pratica del trekking offre la possibilità di stare soli con se stessi, rinnovare il contatto con la natura, sentirne i dolci profumi, i suoni melodiosi e ritrovare la pace dei sensi. Tuttavia, essendo uno sport a tutti gli effetti, diventa importante praticarlo con una minima preparazione (anche fisica), pianificando accuratamente il percorso, conoscere anticipatamente le condizioni meteorologiche e, soprattutto, indossare uno specifico abbigliamento da trekking. Il trekking, sebbene sia un’attività praticamente adatta a tutti, la durata dell’escursione può differire notevolmente e in base al tempo stimato di esplorazione si determina l’occorrente da portare con sé. Che dire se si decide di fare trekking solo per tre giorni? In tal caso, cosa si può portare per affrontare la natura selvaggia anche solo per poco tempo?

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Zaino in spalla

Quando si parla di trekking, si pensa subito alla montagna, e in effetti per molti è così. Ma l’attività del trekking può essere svolta anche in un percorso fluviale o al mare. E come accennato nel paragrafo precedente, anche per soli tre giorni bisogna organizzarsi dovutamente. Per praticità e per facilitare il cammino, è preferibile portarsi nello zaino (considerando lo spazio) tutto ciò che è veramente indispensabile.

Vademecum per brevi escursioni

Spesso si potrebbe minimizzare un’escursione di tre giorni considerandolo un tempo breve, trascurando così dettagli fondamentali. È vero che tre giorni sono pochi, ma se non pianificati egregiamente possono diventare molto lunghi e difficoltosi. Questo evidenzia l’importanza di avere pronto un adeguato abbigliamento da escursione e una meticolosa cura dei dettagli.

Sbalzi termici. Se è vero che durante il giorno il sole può persino riscaldare, è altrettanto vero che la notte in montagna anche se è piena estate, potrebbe risultare fredda, e quindi avere con sè un abbigliamento termico un po’ più pesante in un caso del genere può essere rivelarsi salvifico.

Sandali di scorta. Dopo una giornata di cammino indossando pesanti scarponi, avere un paio sandali di riserva può risolvere facilmente il problema e dare sollievo e leggerezza ai piedi stanchi.

Biancheria intima di ricambio. È inutile menzionare l’importanza di portare biancheria di ricambio per rinfrescarsi e avere l’igiene personale sempre curata che, dopo un giorno di attività, potrebbe essere non ottimale.

La cucina. Anche se si tratta di soli tre giorni, avere la possibilità di prepararsi un pasto sostanzioso dopo camminate faticose servirà a rimettersi in forze. In questo caso un fornelletto con bombola di gas può essere superfluo, da preferire piuttosto cibi liofilizzati pronti all’uso che non necessitano di cottura e quindi di acqua, in modo da rifocillarsi velocemente e proseguire l’escursione avendo fatto il pieno di energia, senza occupare molto spazio nello zaino e pronti per una nuova entusiasmante avventura.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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