Un problema con le Alpi? Crisi dei ghiacciai e polvere del Sahara

Il 19 febbraio 2025, una ricerca pubblicata su Nature ha scosso la comunità scientifica e non solo. La startup Earthwave, in collaborazione con accademici europei, ha svelato dati allarmanti sul ritiro dei ghiacciai, utilizzando una sofisticata analisi satellitare. Questi ultimi hanno perso in media 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, che ad oggi equivale al consumo di acqua potabile dell’intera popolazione mondiale per 30 anni. Le Alpi, in particolare, stanno vivendo una crisi senza precedenti!

Veduta delle Alpi

Alpi, un hotspot del riscaldamento globale: numeri e cause 

Secondo gli ultimi rilevamenti satellitari, le Alpi sono uno dei principali hotspot del riscaldamento globale, presentando tassi di scioglimento dei ghiacciai tra i più elevati. Diciamo che non se la passano bene, anzi…in poco più di vent’anni hanno perso il 39% della loro massa; quasi la metà e non è finita qui, perché questo dato è sette volte superiore alla media mondiale. Come mai, sta succedendo tutto questo? Beh, certamente le temperature aumentano di anno in anno, ma le Alpi si stanno riscaldando al doppio della velocità del resto del pianeta.

C’è un altro fattore infatti, che sta peggiorando la situazione: la polvere del Sahara. Il vento la trasporta fino a qui, e quando si deposita sui ghiacciai, li fa diventare più scuri. Nè consegue che la loro superficie assorbe più calore e il ghiaccio si scioglie ancora più rapidamente. Tutto ciò, unito ad ondate di calore estive, come quella del 2022, in cui i ghiacciai svizzeri hanno perso il 6% del loro volume in un anno, acuisce un quadro già preocupante.

Conseguenze globali: non solo Alpi

I principali problemi da considerare, a seguito della riduzione dei ghiacciai, sono l’innalzamento del livello del mare, salito di ben 18 mm dal 2000. ed una crisi idrica globale, essendo i ghiacciai serbatoi naturali di acqua dolce, la cui massa sta rapidamente diminuendo.

Ciò si ripercuote su tutti i nostri ecosistemi. La perdita di ghiaccio sta già  alterando quelli montani, con conseguenze imprevedibili per la biodiversità di habitat naturali unici e preziosi. Di questo passo le Alpi potrebbero perdere il 90% della loro massa glaciale entro il 2100. Immaginiamo le nostre montagne senza ghiacciai… sarebbe un disastro non solo per l’ambiente in primis, ma a catena anche per il turismo e per l’economia.

La tecnologia satellitare al servizio del clima: come funziona Glambie

Da dove arrivano tutte queste informazioni sullo scioglimento dei ghiacciai? Esiste un progetto globale che si chiama Glambie, una sorta di “grande fratello” dei ghiacciai. Si tratta di una squadra di scienziati da tutto il mondo, coordinati dal World Glacier Monitoring Service (WGMS), che lavorano insieme per raccogliere dati da un sacco di satelliti diversi (stiamo parlando di mostri della tecnologia come: Terra/ASTER e l’ICESat-2 degli Stati Uniti, il GRACE statunitense-tedesco, il TanDEM-X tedesco e il CryoSat dell’Agenzia spaziale europea)

Ognuno di questi satelliti ha un compito specifico ed insieme ci danno un quadro completo della situazione. Studi come questi approfondiscono come lo scioglimento dei ghiacciai influisca sulle riserve di acqua dolce, sugli ecosistemi, sull’innalzamento del livello del mare e danno un’idea di cosa si debba fare per mitigare gli effetti peggiori del cambiamento climatico.

Come fanno però tutti questi dati a diventare informazioni utili? Qui entrano in gioco Earthwave ed il suo innovativo algoritmo basato sull’intelligenza artificiale, che elabora i dati satellitari per fornire stime precise e dettagliate sullo scioglimento dei ghiacciai.

I satelliti, all’opera 24 ore su 24, 7 giorni su 7, utilizzano strumenti di ogni tipo: ottici, radar, laser e gravimetrici, al fine di misurare lo spessore del ghiaccio, i cambiamenti del ghiaccio marino, l’innalzamento del livello del mare… e molto altro tramite un monitoraggio costante e accurato.

Earthwave: una startup per il futuro del pianeta

Livia Jakob, la co-fondatrice di Earthwave, è una vera appassionata di queste meravigliose candide distese e afferma che per salvare i ghiacciai, dobbiamo prima capire come funzionano. Pertanto nell’ottica di una maggiore comprensione dello scioglimento degli stessi, all’interno del cambiamento climatico,  Earthwave cerca di raccogliere dati preziosi per gli scienziati, con la speranza di utilizzarli al fine di indirizzare azioni concrete atte al salvataggio dei ghiacciai.

Earthwave vuole inoltre che i suoi dati siano utili a tutti, dai politici agli scienziati. Per questo, si impegna a fornire informazioni precise e facili da capire, in modo che possiamo prendere decisioni funzinali sul da farsi.

“Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo”

La ricerca Glambie ci offre uno sguardo crudo sulla realtà del cambiamento climatico. Le Alpi, sentinelle del riscaldamento globale, ci lanciano un allarme che non possiamo ignorare. La collaborazione tra scienza, tecnologia e consapevolezza è fondamentale per proteggere i nostri ghiacciai e il futuro del nostro pianeta.

Nel nostro piccolo possiamo contribuire anche noi, ad esempio muovendoci in modo sostenibile, riducendo il consumo di energia in casa, facendo scelte alimentari consapevoli, essendo consumatori responsabili, riducendo gli sprechi, riutilizzando e riciclando…insomma se ne abbiamo la possibilità cerchiamo di essere come gocce gli uni per gli altri in questo obiettivo che riguarda il mondo intero. 

Fonte: https://thenextweb.com/news/glaciers-in-alps-have-shrunk-alarmingly

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