È iniziato il vero freddo e come non inaugurarlo con un avvincente viaggio nel cuore del Circolo Polare Artico, dove si erge il Monte Thor, un gigante di pietra che sfida ogni nozione di coraggio e avventura. Con il suo vertiginoso salto verticale di 1.250 metri, questa montagna non solo incute timore, ma attira anche l’interesse di scalatori e base jumper desiderosi di misurarsi con un’impresa davvero estrema. Altro che monte con diritti umani!
Il monte Thor si trova nel Parco Nazionale Auyuittuq sull’isola di Baffin, Nunavut, in Canada. Fa parte dei monti Baffin nella Cordigliera Artica. La prima scalata avvenne nel 1953 da Hans Weber, J Rothlisberger e F. Schwarzenbach, che scalarono anche la Torre Nord del monte Asgard (giusto per rimanere in tema di mitologia norrena).
Cosa succede se cadi per 30 secondi senza fermarti? Se vuoi provarlo, il Monte Thor è lì per te
Immaginate di trovarvi sulla cima del Monte Thor, a 1.675 metri di altezza, pronti a compiere un balzo nel vuoto. Una caduta libera da questa vetta significherebbe precipitare per ben 30 secondi, un lasso di tempo che sembra dilatarsi all’infinito mentre si è sospesi tra cielo e terra.
Durante questa discesa mozzafiato, avreste tutto il tempo per ripensare alle scelte che vi hanno portato a sfidare la forza di gravità e la vita stessa.
Situato nell’Auyuittuq National Park sull’Isola di Baffin, in Canada, non è solo il protagonista di imprese audaci, ma anche un testimone silenzioso della storia del nostro pianeta. Con i suoi 3,5 miliardi di anni di età, questo colosso di granito è il risultato di ere geologiche di erosione glaciale, che hanno scolpito la sua forma unica a U, tipica delle montagne modellate dai ghiacciai.

Nonostante il divieto assoluto di lanciarsi con il paracadute dalla cima del Monte Thor, questo non ha impedito ai base jumper più temerari di tentare l’impresa proibita. Sfidando le sanzioni legali e i pericoli estremi, questi avventurieri cercano l’ebbrezza di un volo nel vuoto, ma non nel senso che intendiamo di solito.
Tuttavia, l’ambiente ostile dell’Auyuittuq National Park, con le sue condizioni climatiche estreme e l’accessibilità limitata, rende ogni tentativo un’impresa ai limiti dell’impossibile.
La prima ascensione completa della parete del Monte Thor risale al 1985, quando un team di quattro scalatori impiegò ben 33 giorni per raggiungere la vetta. Da allora, questa montagna è diventata una meta ambita per gli appassionati di arrampicata, pronti a misurarsi con una delle sfide più impegnative al mondo.