Vampiri: il Fenomeno Spiegato dalle Origini al Mito

Tutti i motivi per cui i Vampiri, alle origini, non erano affatto degli affascinanti e nobili gentiluomini

Draghi, gnomi, maghi e streghe sono tra le creature più note del folklore britannico e, indirettamente, di quello di buona parte dell’Europa occidentale. C’è però la leggenda di una creatura, spesso erroneamente associata al mondo anglosassone, nota ormai in tutto il mondo ma che in realtà ha origine nell’Europa Orientale, per essere più precisi nelle terre slave. Sto parlando dei Vampiri.

Pensando ai vampiri, viene subito in mente il Conte Dracula, il vampiro protagonista dell’omonimo romanzo scritto nel 1897 da Bram Stoker, più noto rappresentante del mondo vampiresco.

Quando nascono i Vampiri?

In realtà, esseri riconducibili ai vampiri compaiono da molto prima del diciannovesimo secolo tra le leggende di diversi popoli, come quello mesopotamico o quello persiano, anche se il termine “vampiro”, derivante dal serbo e dal croato Vampyr, verrà ufficialmente adottato solo nel quindicesimo secolo.

Tratto comune di tutte le creature riconducibili ai vampiri è la loro capacità di succhiare la linfa vitale, generalmente intesa come sangue, di animali e umani, e hanno tutti a che fare con l’aldilà – essendo, in quasi tutte le opere in cui compaiono, rappresentati come cadaveri in putrefazione. La figura del vampiro come gentiluomo elegante e carismatico diverrà di uso comune solo a partire dal romanzo di Stoker.

Dopo aver esaminato le caratteristiche più “essenziali” dei vampiri, possiamo scavare più a fondo sulla nascita delle credenze su questi esseri, in particolare sulle spiegazioni che diverse figure di spicco del mondo scientifico hanno dato, in tempi recenti, per spiegare la nascita di vere e proprie isterie di massa e sessioni di caccia ai vampiri in epoca anche moderna  (l’ultimo caso di una persona assassinata in quanto accusata di vampirismo risale agli anni ‘60 del secolo scorso, nel Ruanda).

Anche di recente, a Malawi, pare essere scoppiato un caso di “caccia ai vampiri”. A volte i condizionamenti giocano un aspetto cruciale nella cultura di un popolo e non è una novità che i locali cadano nella trappola dell’isteria. Nella foto, alcune persone partecipano al coprifuoco in risposta a dei presunti avvistamenti di “individui che avrebbero bevuto del sangue per un rito magico”. La psicosi ha portato al linciaggio di nove persone accusate dalla folla di essere succhiatori di sangue

Il fenomeno spiegato

Il fenomeno dei vampiri nasce, principalmente, a causa dell’ignoranza sul processo di putrefazione dei corpi.

Durante il medioevo, le persone erano convinte che, ogni volta che qualcuno moriva senza aver portato a termine qualcosa, o con il forte sentimento di vendicarsi per un torto subito in vita, la sua anima non avrebbe trovato pace.

Quando succedeva qualcosa di strano (come sparizioni del bestiame poco dopo la morte di un parente), si riteneva che succedesse perché il defunto fosse tornato in vita per regolare i conti lasciati in sospeso.

Armi popolarmente riconosciute come anti-vampiri
Armi popolarmente riconosciute come anti-vampiri

In seguito le persone andavano a controllare nel luogo di sepoltura del parente. Quando lo trovavano, però, vedevano ovviamente un corpo estremamente pallido (motivo per cui i vampiri, anche oggi, vengono generalmente rappresentati come esseri pallidissimi) e ricoperto di sangue sul volto (questo effetto derivava da sbagliate tecniche di sepoltura in epoca medievale che, molto spesso, provocano emorragie), confermando le loro paure.

Per “ovviare” a questo problema, durante il quindicesimo, sedicesimo e diciassettesimo secolo divenne pratica comune seppellire separatamente il corpo del morto e la testa, per prevenire un ritorno in vita. In alcuni casi si circondava il corpo con oggetti appuntiti, in particolare paletti di legno (motivo per cui vengono ancora oggi considerati ottime armi per uccidere i vampiri) o mettere un pezzo d’aglio o, in pochi casi, un intero mattone nella bocca del defunto per prevenire la nascita di zanne.

Chi era un Vampiro in vita?

Si pensa che le persone che venivano accusate, mentre erano ancora vive, di essere vampiri, fossero gli infetti dalla Rabbia.

La malattia, in effetti, tra i sintomi principali presenta la perdita di ingenti quantità di sangue dalle gengive, rallentamenti nel ciclo sanguigno – che causerebbe l’impallidimento della pelle – e l’impulso di mordere oggetti, animali e, appunto, persone. Diverse persone affette dalla rabbia, inoltre, hanno spesso eseguito atti di cannibalismo.

Questa è la spiegazione scientifica della nascita del fenomeno dei vampiri, effettivamente, spiegato in questi termini, queste creature potrebbero sembrare molto meno affascinanti e molto più disgustose di quanto si è soliti pensare.

Ve lo ricordate Angel? Uno dei vampiri di Buffy :D
Ve lo ricordate Angel? Uno dei vampiri di Buffy. Lui si che era “rabbioso” :D

Per tornare a pensare ai vampiri come carismatici gentiluomini vi invitiamo caldamente a recuperare il capolavoro di Stoker, pietra miliare del genere horror; vi assicuriamo che, per un amante del genere, è una lettura assolutamente piacevole!

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