Di recente, ho avuto la fortuna di visitare in prima persona l’Oasi di Anime Randagie, il plesso dove i cuccioli dell’associazione “soggiornano” prima di essere adottati.
Per chi non avesse capito di cosa stiamo parlando, ecco qui la chiacchierata che avevamo precedentemente fatto con il direttivo di Anime Randagie.
Ebbene ci siamo spinti un po’ oltre il nostro “habitat territoriale” e abbiamo deciso di visitare la struttura per conoscere meglio il lavoro di questi appassionati.
Ad accoglierci c’era la presidentessa Angela, Ketty, Carlo e Francesco e ovviamente tanti amici a quattro zampe.
Appena giunti a destinazione, tutto ci è apparso particolarmente familiare e accogliente; i soci dell’associazione ci hanno accompagnato per tutta la struttura facendoci conoscere tanti pelosetti affettuosi.
Vaga un pregiudizio ed è quello che strutture come la loro impostate come dei canili. Sembra non ci sia niente di strano in questo, ma in realtà c’è una gran bella differenza. Mentre nel canile i randagi vengono cumulati fino allo straripamento, per le associazioni i cani sono dei membri effettivi della propria famiglia.
Attualmente l’Oasi ospita più di 170 cani tra adulti e cuccioli. Ma la presidentessa Angela Agui (che ringraziamo di cuore per la sua dedizione nei loro confronti e per la gentilezza nei nostri) ci racconta che i cani sono “suddivisi” con un criterio rigido e strettamente necessario per la salute di tutti loro.
Ma vediamo come è strutturata l’Oasi Anime Randagie
Iniziamo con le strutture al chiuso; un ambiente asettico, adibito come studio e ambulatorio, dove effettuare le prime visite e le varie medicazioni e un corridoio che si affaccia niente poco di meno a un’altra struttura al chiuso che contiene i box.
Quest’ultimo è un ambiente molto ampio, ogni box è adeguatamente grande per accogliere un certo numero di cani a seconda della taglia e dei tratti comportamentali; il corridoio conduce in un ambiente di mezzo dove sono presenti delle vasche: alcune destinate alla doccia dei pelosetti e alcune per lavare le ciotole. Le vasche sono totalmente separate e accuratamente lavate con prodotti appositi e non nocivi agli animali.
Ma continuiamo; all’esterno, ci sono ulteriori box la cui grandezza aumenta considerevolmente dato che alcuni di questi contengono anche delle cucce. Questi spazi sono dedicati ai cani di taglia più grande.
Quando viene accolto un nuovo cane
Di fondamentale importanza è il controllo del medico veterinario che si accerta delle condizioni del nuovo arrivato; il suo ruolo è quello di visitare l’animale ed eventualmente curarlo per la successiva fase di accoglienza nel sito. Ci sono dei casi – e purtroppo non sono pochi – dove i cani che arrivano all’Oasi sono in condizioni pessime, a volte in fin di vita.
Un caso eclatante (che avevamo già citato nell’intervista) è quella di Esperanza, ma non scordiamoci di Django, il nostro tripode (il cucciolo con gravi problemi alle zampe anteriori a cui ne è stata amputata una) e ultima, ma non ultima, la piccola Pruina. La tempestività nel recuperarla e attivare le procedure le hanno consentito la salvezza.
Tuttavia, i cani che vengono recuperati e superato positivamente la visita, non sono messi nei box casualmente bensì subiscono una cernita in base a un processo di selezione accuratamente studiato per permettere la loro convivenza e il loro benessere psicofisico. Per esempio, a esemplari maschi non è sempre consentito occupare gli stessi spazi delle femmine; il perché, ce lo spiega Ketty:
Facciamo molte prove perché ogni cane ha il suo carattere e la sua esperienza. Non è detto che maschi e femmine vadano d’accordo, così come femmine e femmine. Passiamo molto tempo a studiare i loro carattere e a come si comportano con gli altri all’interno di box.
Questo è un aspetto molto importante perché si riesce ad evitare che i cani si feriscano tra loro o che sviluppino un carattere autoritario e dominante.
Alcune razze, tuttavia, hanno questo tipo di atteggiamento per istinto; a quel punto si cerca di trovare compagni di indole buona che siano in grado di condividere il box senza ostilità.
I cani liberi sul territorio
Un elemento importante dell’associazione è la presenza sul territorio. Spesso, il branco di Anime Randagie, riceve insulti e commenti poco gradevoli sull’operato svolto di cui a volte, non si percepisce il reale valore.
Non tutti i cani si buttano nelle braccia del loro soccorritore o si lasciano recuperare facilmente; molti sono paurosi e diffidenti, rendendo le operazioni di soccorso estremamente pericolose ed estenuanti.
E non solo! Come ci ha spiegato Angela, l’Oasi Anime Randagie non è un canile da riempire di pelosetti. Più ne entrano, più difficile ne risulterà la gestione. Ognuno di loro ha bisogno del suo spazio.
Ecco perché la sterilizzazione è di fondamentale importanza e che i cittadini capiscano che molti di loro non sono pericolosi e non necessitano urgenza di recupero.
Noi non stiamo abbandonando un cane al loro destino, ma non possiamo riempire i box. Molti di loro e soprattutto i cuccioli, quando arrivano all’Oasi devono stare in isolamento per evitare che batteri e malattie possano infettagli gli altri ospiti. Purtroppo non abbiamo molti incubatoi per questo, ma ci stiamo lavorando!
Il progetto che permetterà di salvare ancora vite
Sempre più persone si affezionano al Branco di Anime Randagie e si domandano in che altro modo possano aiutarli, donazione a parte.
Il Branco, come era già stato anticipato, ha un grande progetto che permetterà di aiutare i cani in primis, l’Oasi e le famiglie.
Stanno infatti adoperandosi per allargare una parte della struttura che era inutilizzata, i lavori sono in corso ma c’è molto da fare per renderla agibile. E’ qui che i cani femmina verranno sterilizzate, con uno sconto per le famiglie per promuovere questa campagna e ridurre così l’abbandono dei cuccioli.
Il lavoro è duro, ma l’Oasi riceve aiuti anche dai più giovani che si adoperano per dare una mano e questo vuol dire credere in qualcosa che permetterà di fare grandi cose (come diceva il vecchio Olivander di HP).
Teaming per aiutare le Anime Randagie
Teaming non è altro che una campagna di crowdfunding continuativa sulla falsa riga di Patreon. Sottoscriversi a questo servizio, consentirà all’associazione di raccogliere mensilmente un solo euro da tutti i relativi abbonati. Un caffè al mese, può fare la differenza per l’Oasi, per Bovalino e soprattutto, per tanti cani in difficoltà. L’iscrizione può essere annullata in qualsiasi momento.
Di seguito, il signor Marco che si occupa della campagna su Teaming, ci spiega con precisione come fare a supportare il progetto attraverso la piattaforma:
Per chi vuole darci una zampa 🐾 in modo continuativo (mensile) donando un solo euro al mese può aderire al nostro Teaming: 1) collegarsi al sito www.teaming.net; 2) registrarsi; 3) inserire i vostri dati, nome cognome ed una mail con password che sceglierete al momento. Oppure fare la registrazione tramite i dati Facebook. Una volta confermato il tutto, sulla vostra e-mail ci sarà un link dove dovrete inserire una carta di credito, ma per chi è diffidente, personalmente consiglio di mettere una postepay evolution. Fatto tutto ciò ricercate Anime Randagie di Bovalino, vi uscirà il nostro gruppo. Cliccate poi sulla scritta azzurra UNISCITI AL GRUPPO.
Grazie di cuore <3
Noi siamo stati protagonisti di una splendida avventura che consigliamo vivamente ai nostri lettori e alle persone più vicine all’Oasi. Toccare con tatto il lavoro svolto da persone di cuore come loro e l’affetto di ogni pelosetto ospite che sembrano ringraziare ogni giorno i loro salvatori.
E ricordiamo: adottate, adottate, adottate.
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