Il 2019 è stato sicuramente un altro anno di successi per Stephen King: dopo la pubblicazione della fortunata raccolta Odio Volare in collaborazione con Bev Vincent, il 10 Settembre è uscito in contemporanea mondiale il suo ultimo libro, L’Istituto, che è già stato proclamato come uno dei suoi migliori dell’ultimo periodo. E non solo: il secondo capitolo di IT ha sbancato il botteghino nei cinema mondiali, riconfermandosi un successo stellare, e il 4 Ottobre uscirà su Netflix un altro film, Nell’Erba Alta, tratto da un racconto scritto a quattro mani dal Re e dal figlio Joe Hill (affermato autore che abbiamo amato per NOS4A2, diventato una serie di successo su Amazon Prime Video).
Un risultato eccellente dopo l’altro, che riconferma lo scrittore come uno dei più influenti del panorama contemporaneo: scopriamo allora qualcosa di più su di lui, per cercare di addentrarci in una delle menti più geniali e creative della Storia…
Nei suoi saggi Danse Macabre e On Writing, King parla a lungo delle opere che lo hanno influenzato: il suo autore di riferimento, quello che lui considera la sua maggiore ispirazione è Richard Matheson (autore di Io Sono Leggenda e La Casa d’Inferno), ma oltre ad autori più “moderni” come Ray Bradbury e John Dann MacDonald, sono stati anche gli autori del passato ad esercitare un enorme ascendente sullo scrittore, primi fra tutti Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft.
Curiosità: il libro preferito di Stephen King è The Golden Argosy, un’antologia di short stories eccellenti che annovera tra i suoi autori anche Arthur Conan Doyle e Aldous Huxley.
Stephen King inizia la sua carriera letteraria con Carrie, e il successo è immediato: l’edizione economica vendette oltre un milione di copie, e avviò definitivamente l’ascesa dello scrittore. Carrie è uno dei libri più censurati nelle scuole degli Stati Uniti, ma questo non ha impedito che l’opera avesse un successo stellare, che continua tutt’ora, e ben due adattamenti cinematografici, il più famoso firmato da Brian De Palma nel 1976.
A proposito di grande schermo: sono oltre un centinaio gli adattamenti tratti da libri e racconti del Re, considerando anche cortometraggi e trasposizioni televisive o per piattaforme di streaming!
A portare le opere di Stephen King sono stati grandi nomi del cinema, tra cui John Carpenter, George Romero e Stanley Kubrick, che firmò il leggendario Shining, con protagonista un immenso Jack Nicholson e una splendida Shelley Duvall. Curiosità: l’interpretazione della Duvall fu odiatissima dallo scrittore, che la definì “Uno dei personaggi più misogini della storia del cinema”, e che, in effetti, è molto diversa dal personaggio del libro: mentre nell’opera originale Wendy è rappresentata come una donna lucida e consapevole, nel film “Si trova lì solo per strillare ed essere stupida”, per dirla nelle parole del Re. Nonostante quest’ultimo abbia detestato l’opera di Kubrick, l’ha comunque inserita in Danse Macabre come una delle più influenti per il genere horror.
Per quanto riguarda Le Ali della Libertà, diretto da Frank Darabont, IMDB lo ha inserito al primo posto fra i film migliori di tutti i tempi, e anche in altre classifiche è sempre presente almeno fra i primi dieci. È l’adattamento preferito di Stephen King insieme a Stand By Me, e ancora oggi rimane uno dei film preferiti dal pubblico americano e mondiale, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Morgan Freeman nei panni di Red.
Come potremmo non citare una delle trasposizioni più amate dal pubblico? La miniserie di IT uscì nel 1990, con Tim Curry nei panni di Pennywise il clown, e nonostante fosse piuttosto distante dall’opera originale, ebbe un enorme successo, grazie anche a Curry stesso, che rese il pagliaccio uno dei villain più iconici dell’epoca, e che ancora oggi è considerata la trasposizione cinematografica più conosciuta delle opere di King. Il nuovo adattamento del 2017 ha in parte raggiunto lo stesso successo, anche se i più nostalgici preferiscono ugualmente la cara vecchia miniserie.
Conosciamo Stephen King soprattutto per i suoi romanzi horror, ma lo scrittore ha esplorato anche altri generi letterari: una delle sue saghe più fortunate, La Torre Nera, è una storia fantasy, che è considerata addirittura il magnus opus di King. La saga infatti comprende anche elementi, personaggi ed eventi che compaiono in altri romanzi dell’autore, come se fosse un unico multiverso dove tutto si sfiora e si intreccia. Per scrivere i suoi romanzi, King è stato ispirato dalle opere poetiche di Thomas Stearns Eliot e Robert Browning.
Un altro romanzo fantasy meno conosciuto di King è Gli Occhi del Drago, che richiama i temi classici degli high fantasy, ovviamente rivisitati in chiave kinghiana. Lo stesso scrittore ha più volte detto di essersi ispirato a Tolkien per le sue opere fantastiche.
Abbiamo fatto un lungo excursus attraverso le opere principali del Re: la sua prolifica attività ci impedisce di elencarle tutte e di scegliere quali siano le nostre preferite, ma vogliamo sicuramente una vostra opinione: quale è l’opera di King che più vi è rimasta nel cuore? Fateci sapere! :)
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