Realtà Virtuale: è solo uno sfizio o siamo noi che chiediamo troppo?

Due parole sulla controversa situazione della VR

Quello che ci immaginiamo tutti, quando si parla di realtà virtuale, è un’esperienza immersiva, che fa sì che sembri realmente di trovarsi in un altro posto. E’ da più di 20 anni che se ne parla e che si lavora per arrivare a questo, ma mentre qualcuno pensa che abbiamo raggiunto lo scopo, altri non sono propriamente d’accordo.

Partiamo da un vecchio video di Techinsider, uscito nel 2018, anno in cui la VR ha avuto una grande crescita, facendo sì che la maggior parte dei più grandi produttori di console si lanciassero nella costruzione di un proprio visore.

La realtà virtuale viene criticata in vari modi. Bella, sì, ma costosa, e poco versatile. Ci aspetteremmo semplicemente di poter tornare a casa, indossare il visore e trovarci da un’altra parte, ma il visore è pesante, pieno di cavi, e usarlo per troppo a lungo può causare emicranie.

Inoltre, la spesa è tale da poter pensare che il gioco non valga la candela. Beh, magari hanno ragione, ma sembra che i commenti degli utenti non siano stati particolarmente in accordo con quanto asserito nel video.

Opinioni discordanti sulla Realtà Virtuale

Basta una breve ricerca su internet per rendersi conto che questa situazione si ripete ovunque. Qualcuno critica il VR per i suoi limiti, altri ne sono invece entusiasti.

Facendo notare il fatto che si parla di gaming VR, dal momento che (giuro) può essere usato anche per altro (ok, state pensando alla pornografia. Lo so che ci state pensando. E… Non posso mentirvi, avete ragione), dico che la discussione è ancora abbastanza aperta.

Le critiche già le ho accennate: costo eccessivo, troppi cavi, emicrania facile, poca compatibilità tra diverse piattaforme, ma soprattutto poca interazione con altri giocatori.

Il visore isola, in fondo, è anche se si è nella stessa stanza ci si sente come se ci si trovasse in due posti diversi. Beh, qualcuno questo lo vede come un pregio. Laddove la VR viene criticata e bollata come uno sfizio che l’industria si è voluta togliere prima del tempo, qualcuno ritiene che invece la tecnologia attuale sia già portentosa, e che non possiamo aspettarci di più.

In fondo, gran parte delle critiche mosse ai visori per la realtà virtuale sono basate su cose che potrebbero benissimo valere per una qualsiasi console di gioco. Ha i cavi? E’ pesante? I suoi accessori non sono compatibili con altre console? Fa male passarci ore ed ore davanti senza fare una pausa? Niente di nuovo.

Due schieramenti

Il pubblico, quindi, si divide sostanzialmente in due.

La prima opinione è che il VR dovrebbe essere qualcosa di risolutivo, totalizzante, imprescindibile per qualsiasi giocatore.

Qualcosa non che potresti volere ma che decidi di non comprare per vari motivi, ma che dovresti necessariamente avere. Non avere un visore VR dovrebbe farti sentire come se stessi giocando ancora con la generazione vecchia di console, per fare un esempio con una PS3, mentre tutti sono già passati alla nuova con PS4 Pro e stanno già valutando di acquistare la prossima all’uscita.

Invece, sembra solo una cosa “carina” ma “futile”. Una periferica, uno sfizio, appunto. Un accessorio e non, come vorremmo, la nuova incarnazione del videogame.

L’altra parte sostiene invece che stiamo chiedendo troppo all’industria, che queste critiche siano un modo di vedere tutto in bianco e nero. La tecnologia VR ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e non ci possiamo aspettare troppo tutto assieme.

Come per ogni altra tecnologia, c’è bisogno di tempo per testarla anche sul campo in modo da poterla sviluppare, migliorare, e far crescere in quella che un giorno, magari, cambierà davvero il nostro modo di vivere il videogioco, e forse oltre.

E voi, da che parte state?

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