Sembrava l’anno della rivalsa per Netflix, dopo anni nelle retrovie, snobbati dalle varie kermesse di tutto il mondo, finalmente il colosso dello streaming era riuscito a prendersi la propria rivincita con produzioni di altissimo livello.
Non a caso, i film targati Netflix hanno collezionato ben 34 nomination ai Golden Globes 2020, in particolare con The Irishman diretto da Martin Scorsese e Marriage Story con Adam Driver e Scarlett Johansson. Proprio quest’ultimo aveva fatto il suo debutto al Festival del Cinema di Venezia 2019 e aveva suscitato critiche entusiaste per le performance dei protagonisti.
Golden Globes 2020: Netflix vince solo due premi
Arrivati alla serata di premiazione dei Golden Globes, molti si aspettavano che Netflix facesse incetta di premi ma così non è stato. Di fatto i premi assegnati ai suoi film sono stati solo due. Il primo è andato a Laura Dern come miglior attrice non protagonista in Marriage Story, mentre il secondo è andato ad Olivia Colman per la sua performance nei panni della Regina Elisabetta nella serie The Crown.
Senza dubbio i più appassionati saranno rimasti delusi, era saltata all’occhio anche la mancata candidatura di De Niro nella rosa dei migliori attori. Anche l’altro film di punta Netflix “I due papi” è stato rimandato a casa con un niente di fatto.
Divertente anche il monologo iniziale di Ricky Gervais che non ha risparmiato nessuno con la propria satira per niente politically correct. Dalla bassa statura di Scorsese al flop di Judi Dench in Cats, il suo monologo sta facendo il giro del web. Lo potete vedere qui sotto:
Ricky Gervais al vetriolo contro Hollywood
Ricky Gervais non era certo alla sua prima conduzione dei Golden Globes e ci ha tenuto a ricordare quanto ridicolo fosse che Kevin Hart fosse stato estromesso dalla conduzione degli Oscar per alcuni tweet omofobi quando lui non solo è sempre molto scorretto sotto quel punto di vista ma anche negli anni passati non si è mai risparmiato critica e satira nei confronti della Hollywood Press.
Ha avuto da ridire anche sugli slanci ambientalisti dei VIP presenti in sala ribadendo loro che di fatto non sono nessuno per fare la morale al mondo in quanto probabilmente non sanno nemmeno di cosa parlano e sarebbe meglio che si limitassero a ringraziare il pubblico e il loro agente e, cito testualmente, “F**K off”.
Definire colorito il suo monologo iniziale è poco, ma conoscendo il suo tipo di comicità dobbiamo dire che non è stato cattivo come avrebbe voluto e perciò, è sicuramente perdonato; sia per aver dato un’ottima lezione di satira al mondo, sia per aver ridimensionato gli animi di molti attori che fanno gli ambientalisti con il fondoschiena sul loro jet privato.
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