Non siete pronti per la serie TV ispirata a Frankenstein Junior di Mel Brooks. O forse sì?

Dopo l’annuncio inaspettato di Balle Spaziali 2, ecco arrivare una nuova serie comica che pesca a piene mani da uno dei cult più iconici del cinema. FX è a un passo dal dare il via libera a Very Young Frankenstein, una reinterpretazione in chiave moderna (e molto più giovane) del film Frankenstein Junior di Mel Brooks. Dietro al progetto ci sono volti noti e adorati dal pubblico di What We Do In The Shadows, e i dettagli, anche se ancora top secret, fanno già salire la curiosità alle stelle.

Very Young Frankenstein: la nuova serie comedy FX ispirata al film di Mel Brooks

Nel panorama della comicità cinematografica del Novecento, Frankenstein Junior occupa un posto peculiare: non solo per la sua parodia affilata dei film horror classici, ma anche per l’equilibrio raffinato tra omaggio e caricatura. Quel bianco e nero voluto, i dialoghi calibrati, la comicità fisica ereditata dal vaudeville: tutto contribuiva a creare un’opera che andava ben oltre la semplice satira.

Oggi, a distanza di oltre cinquant’anni, Very Young Frankenstein si propone di rimettere in moto quel meccanismo narrativo, con un’operazione che unisce la memoria affettiva del pubblico al linguaggio delle serie contemporanee.

Il coinvolgimento di Stefani Robinson (What We Do In The Shadows) come showrunner e di Taika Waititi (esatto, proprio quello di Thor) alla regia del pilot è un dettaglio che va osservato con attenzione. Entrambi sono noti per la loro capacità di spingere i generi al limite, mantenendo però una coerenza estetica e narrativa che non sacrifica mai la struttura.

Marty Feldman: che interpreta il gobbo igor in frankenstein junior, in una scena memorabile
L’immortale Marty Feldman in una iconica scena di Frankenstein Junior

Secondo quanto rivelato in esclusiva da Deadline, la nuova serie mantiene ancora il riserbo su trama e cast, ma il titolo lascia intuire una possibile rilettura generazionale. Nella serie What We Do In The Shadows, lo stesso team aveva già giocato con la regressione d’età, trasformando un vampiro adulto in un neonato costretto a crescere da capo. Che sia questo il punto di partenza anche per il giovane erede del dottor Frankenstein?

Se così fosse, la posta in gioco si sposterebbe dalla parodia dei codici del cinema horror al rapporto tra eredità e identità, tema sorprendentemente attuale. Il personaggio di Frederick Frankenstin, nel film originale, cercava di riscattare il nome del nonno senza cadere nelle stesse ossessioni. Ma cosa accade quando il protagonista non ha nemmeno l’età per capire da cosa sta cercando di prendere le distanze?

La sfida sarà quella di dosare il rispetto per l’opera madre con la libertà creativa necessaria a renderla rilevante oggi. E in questo Mel Brooks ha dimostrato di non temere l’adattamento: il prossimo sequel di Spaceballs dimostra quanto la sua poetica sia tutt’altro che ferma nel tempo.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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