Sembra proprio vero che se non ci occupiamo dell’intelligenza artificiale o delle nuove tecnologie, queste si occuperanno di noi e delle nostre vite, prima o poi. Un caso che non tutti collegano con l’AI è proprio il mondo dell’arte, in particolare della settima arte. Sì, anche il cinema può essere influenzato dalle scelte di un algoritmo (e quanto pare anche la pittura), e a riconoscerne il potenziale è stata da poco la Warner Bros.
Lo studio produttore di Harry Potter ha da poco firmato un accordo con Cinelytic: a cosa porterà questa collaborazione? Terminator girerà il secondo capitolo di Joker?! Assolutamente no, analizziamo la questione più da vicino.
Di che cosa si occuperà Cinelytic di Warner Bros?
Cinelytic (che non ci sponsorizza, non vi preoccupate) è un’azienda che offre un servizio di Data Analysis a supporto della produzione cinematografica.
Alla base di ogni intelligenza artificiale troviamo una base fondamentale, che sono i dati. Dall’analisi dei dati si ricavano prima di tutto delle analisi descrittive, e solo grazie al machine learning si arriva ad una fase predittiva. Il punto focale di questi tipi di algoritmi è quindi quello di elaborare i dati per arrivare ad individuare dei pattern e delle statistiche che realisticamente sono preziose per ogni tipo di azienda.
Quanti di noi si sono dimenticati che le grandi case di produzione sono delle aziende? Non dovete pensare che questo sia necessariamente un male, ma per produrre i grandi blockbuster, che andiamo a guardare nel nostro cinema di fiducia o sull’ultimissima piattaforma di streaming, il budget da investire è stratosferico. Quanti di noi butterebbero via miliardi di dollari senza avere la sicurezza che quel prodotto che stiamo fornendo possa essere visto da più persone possibili?
Un film può essere analizzato in tantissime variabili
L’analisi dei dati, guidata dall’AI, è sicuramente un valido alleato. A conoscere questa realtà sono stati anche studios come la Legendary Pictures (produttrice della trilogia di Batman di Nolan e di altri blockbusters). Da anni utilizzano infatti gli analytics per influenzare campagne di marketing e le varie scelte della produzione di un film.
Un attore diverso porterà un pubblico diverso, un certo regista porterà un altro pubblico. Il compito di queste aziende come la Warner Bros è di trovare il giusto compromesso tra il budget messo a disposizione e il miglior mix di variabili per portare ad un prodotto di successo.
Certo, vedere un arte come il cinema “dissacrata” da un algoritmo che ne studia ogni variabile può farci perdere un po’ del fascino che proviamo quando si spengono le luci in sala. Ma questo non deve disilluderci completamente. “Tutto è numero“,anche il modo in cui apprezziamo i film. E se questo può portare ad una maggiore qualità delle pellicole non possiamo che esserne felici.
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