Potreste aver sentito parlare, in questi giorni, di quanto sta accadendo su Telegram. E non mi riferisco a niente ad opera di Anonymous (non ancora).
La celebre app di messaggistica rivale di Whatsapp è, infatti, involontaria protagonista di una brutta faccenda dal momento che sono venuti alla luce una serie di gruppi nei quali avvenivano scambi di immagini illegali. E sì, stiamo purtroppo parlando anche di pedopornografia, ma non solo.
L’altro caso eclatante è infatti quello dei gruppi di Revenge Porn, in cui sono condivise foto e video che ritraggono persone comuni durante normali atti sessuali… Senza però il consenso delle stesse. Magari sono riprese fatte di nascosto, oppure foto o brevi video inviati al proprio partner senza pensare assolutamente che dopo una lite, o la fine di una storia, questi possa condividerli con chissà quanta altra gente.
Il Revenge Porn è un’arma spesso usata per mettere alla gogna persone che hanno fatto un torto a chi diffonde le foto, e prevalentemente la condivisione viene effettuata tra uomini ed ai danni di donne, che dopo essere state mostrate nella loro intimità vengono offese all’interno degli stessi gruppi tramite epiteti poco gentili.
Si dà il caso però che sia illegale, oltre che fortemente immorale, anche perché dà spesso vita a veri e propri ricatti o attacchi criminali a fini di lucro, come anche alla compravendita di foto delle persone che si è cercato di danneggiare.
La controffensiva di Anonymous
In risposta a questo è giunta l’organizzazione Anonymous Italia, nota organizzazione di hackers i cui membri si sono sentiti in dovere di mettere le proprie capacità al servizio della giustizia.
Il video da loro diffuso è il ridoppiaggio di una delle scene madri di V per Vendetta (niente di nuovo dato che la maschera di Guy Fawkes è il loro segno distintivo), per fare un annuncio importante. Anonymous Italia ha infatti promesso di contrattaccare con un’operazione chiamata Revenge Gram.
In cosa consiste? Nel fare ogni sforzo possibile per portare alla luce le identità delle persone coinvolte nel contrabbando di immagini private.“Se non possiamo difendere le vittime”, dice infatti la voce artificiale nel video, “state pur certi che le vendicheremo.” Anonymous chiede quindi a chi vuole fare la sua parte di segnalare ogni sospetto, al fine di facilitare il loro lavoro.
Infine, dunque, il video si rivolge proprio a coloro che l’organizzazione vuole fermare, promettendo loro di trasformarli da carnefici in vittime. “Stiamo venendo a prendervi”, dice loro, poi chiude mostrando con orgoglio il motto di Anonymous.
Ed anche se i loro metodi possono ad alcuni risultare discutibili, non si può dire che non stiano cercando, a modo loro, di fare giustizia per quanto accaduto.
In un post successivo, l’organizzazione ha annunciato quella che viene definita la “fase uno” dell’operazione: un canale di chat IRc, sarà disponibile per segnalazioni e scambi di informazioni utile al rinvenimento di prove e indizi.
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