Da bambini, le domande sul mondo che ci circonda sono sempre tantissime. Ci chiediamo il perché di qualsiasi cosa, ma perdiamo questa attitudine molto velocemente. Per i pochi rimasti ancora curiosi come bambini, oggi proviamo ad analizzare la seguente domanda: perché ci emozioniamo tanto davanti ai colori dell’alba o del tramonto? Ma soprattutto, perché mi sono ritrovato di nuovo tutta la bacheca di Facebook con questi paesaggi paradisiaci?
La scienza dei colori
In fisica si definiscono i colori come la percezione visiva delle radiazioni elettromagnetiche nello spettro visibile. Non ci stiamo capendo molto, vero? In parole povere, gli oggetti non possiedono una proprietà detta colore, ma possono o produrre luce o rifletterla. La luce può essere descritta come un fascio di fotoni, delle particelle che viaggiano a velocità e intensità diverse tra loro e il modo in cui si plasmano è dato dalla rifrazione.
Ricordate il prisma sulla copertina di Dark Side of the Moon dei Pink Floyd? La rifrazione è stato scoperta da Isaac Newton, uno dei tanti scienziati e filosofi ad aver analizzato questa questione sin dall’antichità (tra questi anche Platone e Aristotele).
Quindi sì, il sole è bianco. Ma perché allora possiamo vedere tutte queste sfumature che ci incantano ogni volta? Perché il sole è arancione? Quando il sole è all’orizzonte, i fotoni viaggiano più velocemente e la rifrazione avviene su onde più corte, proprie dello spettro rosso.
La scienza delle emozioni
Dopo aver capito gli aspetti più noiosi e meno poetici dei fenomeni, passiamo però al secondo fattore fondamentale di questa equazione dei tramonti, la psiche umana.
Gli studi sulla reazione degli individui ai colori sono innumerevoli e le conclusioni variano da cultura a cultura. Universalmente però, la visione del blu viene associata ad una sensazione di calma, di sicurezza, di bilancio. Mentre la visione dell’arancio provoca entusiasmo, gioia, calore. L’unione di questi due colori nel cielo non può che renderci più sereni e felici.
Per spiegare perché questo funzioni al meglio possiamo però procedere su due vie. Una di queste è la teoria dei colori complementari, secondo la quale l’occhio umano gradisce di più una combinazione di colori che si trovano agli antipodi dello spettro rappresentato in una ruota. E sì, l’arancio e il blu sono proprio complementari e gradevoli da vedere.
Ma l’altra associazione può essere vista anche a livello evolutivo. Sin dall’alba dei tempi, il sorgere del Sole, visto come una divinità, era associato a tante cose positive. L’inizio di un nuovo giorno salvava dai predatori della notte, rendeva la visione efficace e rendeva l’aria calda e gradevole.
Si, ci siamo evoluti ma siamo molto più primitivi di quanto non vogliamo ammettere.
Conclusioni
Quindi sì, la scienza dietro la nostra domanda iniziale a tratti può essere noiosa oppure cinica ma le sensazioni che proviamo sono sempre nostre. Forse la prossima volta che vedrete il tramonto o l’alba penserete a tutte quelle particelle che sbattono a destra e a manca, oppure non smetterete mai di stupirvi del meraviglioso mondo in cui viviamo e che dobbiamo rispettare ogni giorno di più.
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