In molti lo fanno ma, quasi nessuno, lo ammette o, almeno, non lo fa col primo che capita. Di cosa sto parlando? Di quell’amore insensato, imbarazzante e, tuttavia, sano e appassionato per i film trash! Ce ne sono davvero a centinaia e, soprattutto negli ultimi anni, i numeri non accennano a diminuire. La gente li cerca, li sceglie per una serata con gli amici o, semplicemente, per farsi un paio di risate dopo un’estenuante giornata di lavoro.
La ricerca sul Trash
Può essere imbarazzante, soprattutto per chi si ritiene un cinefilo, dichiarare di aver visto quello che tutti ritengono un film “spazzatura” per trama ed effetti speciali e dire che è persino piaciuto! Ma, da oggi, le cose potrebbero cambiare. Infatti, secondo una ricerca scientifica, amare il trash è tipico di chi ha un’intelligenza più spiccata rispetto a quella di altri. Sembra assurdo ma non è così. Per la prima volta, gli accademici hanno approfondito questo fenomeno, argomentando la loro tesi sulla rivista Poetics con un articolo che porta il nome dello studio in questione: “Enjoying trash films: Underlying features, viewing stances, and experiential response dimensions”.
“A prima vista sembra paradossale che qualcuno voglia guardare deliberatamente film mal realizzati, imbarazzanti – e talvolta anche inquietanti – e divertirsi nel farlo”, scrive Keyvan Sarkhosh, ricercatore presso l’Istituto Max Planck di Estetica Empirica.
Dopo aver chiarito che cosa effettivamente rende un film trash, gli accademici hanno fatto una scoperta che aveva dell’inimmaginabile: sono soprattutto i cinefili a guardare i film “spazzatura”, il che avrebbe senso, poiché molto spesso il loro godimento si riduce all’analisi dei valori di produzione, dei dialoghi e della trama.
“Per tali spettatori, i film trash appaiono come una deviazione interessante e benvenuta dalle convenzioni consolidate del cinema maggiore”, afferma Sarkhosh. “Abbiamo a che fare con un pubblico con un’istruzione superiore alla media, che potremmo definire onnivori culturali: questi spettatori sono interessati a un ampio spettro di arte e film, in grado di apprezzare sia i prodotti cinematografici di alto livello che quelli considerati di serie B”.
Pertanto, non si parla di una velata ignoranza nel riconoscere un film “spazzatura” da uno dalle alte prestazioni, bensì di un’assoluta consapevolezza di tale differenziazione e, nonostante ciò, divertirsi nel sentire pessimi dialoghi, vedere scene assurde, di una violenza esagerata, contornate da una trama debole e per nulla originale. Intelligenza è, secondo questo studio, riuscire a capire la mediocrità di una cosa e, comunque, trovarvi dell’ironia, al punto da preferirla in determinate occasioni.
Il Fraintendimento
È bastato pochissimo e, in un attimo, la ricerca ha fatto il giro del mondo. Gli amanti del trash non hanno tardato a vantarsi dell’essere finalmente riconosciuti come “onnivori culturali” e, perché no, la cosa potrebbe anche suonare divertente, persino accademica, fin quando, però, non si sfocia nell’imperterrito fraintendimento.
In molti, infatti, in maniera abbastanza prevedibile, hanno subito “sfruttato la palla al balzo” per rimarcare il valore etico e morale di alcuni reality e programmi televisivi italiani, argomentando la loro tesi come una sorta di ripicca nei confronti di chi, fino a quel momento, li aveva sempre denigrati. Tuttavia è, forse, necessario precisare qualcosa. Lo studio in questione, infatti, si riferisce a quelle che persone che conoscono benissimo la stupidità, l’assurdità, la bassezza morale, l’insulsaggine, dietro quei film e programmi considerati trash. La conoscono e non la difendono ma, solo, riescono a trarne giovamento in termini di ironia e non di insegnamenti. Purtroppo non si può dire la stessa cosa di chi sostiene a gran voce, ostinandosi nel trovarvi sentimenti umani veri e sinceri, in reality show come, solo per fare un esempio, “Grande Fratello”. Ma in questa sede non si vuole denigrare niente e nessuno, solo precisare qualcosa che potrebbe risultare facilmente fraintendibile a chi, invece di leggere l’articolo per intero e capire perché sia stata fatto uno studio simile, si sofferma solamente sul titolo.
Dunque, ora che sono stati messi tutti i puntini sulle “i”, che cosa ne pensate? Vi sentite anche voi o avete degli amici che da oggi potete considerare degli onnivori culturali? E comunque, in ogni caso, con questo articolo potete definitivamente abbandonare quel senso di vergogna (se c’è mai stato) nel scegliere “Shaknado” anziché l’acclamatissimo e premiato “L’ora più buia”, perché la scienza è dalla vostra parte.
Paola
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