Il premio gioco dell’anno non si ferma, ed anche in questo strano 2020 sono stati premiati il miglior gioco da tavolo ed il miglior gioco di ruolo usciti in italiano nell’ultimo anno. Il premio è molto ambito nell’ambiente, e i vincitori ottengono un notevole boost pubblicitario, motivo per cui la giuria è sempre molto attenta a che titolo sceglie di premiare… e la scelta quest’anno è ricaduta su Kill the Unicorn come gioco da tavolo e su Not the End come gioco di ruolo.
Il gioco dell’anno: Kill the Unicorn
Un gioco irriverente, dalle grafiche cartoonesche e le premesse a dir poco parodistiche, Kill the Unicorns porta i giocatori in un mondo fantasy in cui maghi, bardi, principesse ed altri eroi saranno alle prese con una vera e propria infestazione di unicorni, che per quanto carini e dolci possano essere tendono a mangiare piante in via d’estinzione e… inquinare l’atmosfera con le loro terribili puzzette tossiche, che causano pioggie di dolciumi e caramelle e rendono tutto appiccicoso.
Quando avete finito di ridacchiare per la premessa, sappiate che Kill the Unicorns mette i giocatori alle prese con trappole per unicorni estremamente bislacche, un losco mercato nero gestito da degli gnomi, e delle meccaniche estremamente imprevedibili, che non necessariamente premiano il giocatore più bravo.
Per vincere il premio questo piccolo dolce cofanetto di follia ha dovuto affrontare una finale che lo ha visto contrapporsi a draftosaurus, insalata di punti, roam, e perfino un titolo piuttosto in vista come villainous. A conquistare il cuore della giuria la qualità dei materiali e la cura con cui ogni elemento del gioco, compresa la scatola dal formato decisamente inconsueto per un gioco da tavolo, mostra l’irriverenza e la voglia di sovvertire le consuetudini che caratterizzano il titolo.
Il gioco di ruolo dell’anno: Not the End
Una scelta curiosa in parte, ma attesa dall’altra, quella di premiare Not the End. Di nuovo, dal punto di vista del GdR, la giuria del premio gioco di ruolo dell’anno si dimostra audace nel saper evidenziare non necessariamente il gioco più popolare, ma quello più innovativo e meritevole di riconoscimento. Not the End è un gioco di ruolo che di base non è collegato ad alcuna ambientazione, nonostante sia utilizzabile per giocare qualsiasi tipo di storia.
Il sistema di gioco permette di creare un personaggio in pochi minuti, semplicemente esprimendo sulla scheda dei concetti che possono essere quello che il personaggio sa o sa fare, o degli aggettivi che lo caratterizzano. Una volta definito questo, la scheda è pronta per catapultare il giocatore in un sistema di gioco intuitivo e raffinato, che premia chi rischia sfruttando, al posto dei classici dadi, l’estrazione casuale di gettoni da un sacchetto.
Ottenere questo premio è un risultato non da poco per Not the End, una produzione tutta italiana che si è dovuta scontrare in finale con il GdR Natural-Fantasy Ryuutama, il gioco fantasy-punk Spire, la riedizione di Lex Arcana, una vecchissima gloria del gioco di ruolo riportata ai nostri tempi, e la localizzazione italiana di Blades in the Dark, che oltre ad essere stato attesissimo è senza dubbio uno dei GdR che negli ultimi anni ha influenzato maggiormente il panorama del GdR. La giuria ha premiato questo gioco proprio per l’originalità, l’immediatezza e l’eleganza del suo sistema, che risulta semplice, perfetto anche per chi non è pratico di GdR, e per la capacità di costruire storie profonde ed intense a partire soltanto dalla propria immaginazione.
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