L’utilizzo adeguato del defibrillatore e la conoscenza di alcune tecniche di rianimazione cardio-polmonare, possono salvare la vita a chi è colto improvvisamente da un arresto cardiaco.
E’ quello che è successo ieri durante il match fra Fiorentina ed Inter valevole per la quattordicesima giornata di Serie A. Edoardo Bove, calciatore ventiduenne della Fiorentina, si è accasciato a terra privo di sensi al 17′ minuto del primo tempo.
Dopo il parapiglia generale di tutti i calciatori che chiamavano i soccorsi, il calciatore è stato trasportato tempestivamente in ospedale. Le manovre di rianimazione dei soccorsi hanno evitato una tragedia.
Fonte: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/arresto-cardiaco-luso-del-defibrillatore-e-fondamentale
Cos’é un arresto cardiaco e come agire?
L’arresto cardiaco si verifica nel momento in cui il cuore va in “fibrillazione ventricolare“. Questa condizione fa sì che il cuore non agisce e non si contrae in maniera coordinata. Di conseguenza l’organo non pompa più efficacemente sangue nel corpo.
E’ fondamentale agire tempestivamente e ristabilire il battito cardiaco per far si che la persona rimanga in vita.
Il connubio di due manovre fondamentali potrebbe tornare molto utile. La rianimazione cardiopolmonare, che tutti conosciamo come massaggio cardiaco, e l’uso del defibrillatore semi-automatico (DAE).
Facendo la rianimazione cardio-polmonare ci sostituiamo al cuore, pompando il sangue in tutto il corpo. Con la scarica del defibrillatore potrebbe ripristinare quella conduzione elettrica di cui l’organo si serve per contrarsi.
Ecco perché è fondamentale avere un defibrillatore nelle vicinanze, soprattutto nelle vie delle nostre città.
Tutti possono usare il defibrillatore?
La risposta è si.
Come spiega la Fondazione Veronesi “Il comune cittadino, non essendo formalmente autorizzato ad utilizzare il DAE (defibrillatore), potrebbe essere portato a non usarlo anche in caso di emergenza per il timore di ripercussioni legali. Timore però infondato perché nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore anche a chi non sia in possesso di formazione specifica. In questo caso si applica l’articolo 54 del codice penale “Stato di necessità” a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare.”
Il defibrillatore può salvare la vita? Lo studio
Uno studio fatto da ESC ha analizzato l’indice di sopravvivenza all’arresto cardiaco sia per coloro che hanno ricevuto la rianimazione cardio-polmonare, che per chi ha ricevuto anche la defibrillazione.
I ricercatori danesi hanno analizzato nello studio più di 7.000 casi che hanno ricevuto il massaggio cardiaco prima dell’arrivo dei soccorsi.
Dati e risultati
Fra i 7.000 casi solamente il 14,7% hanno ricevuto la defibrillazione prima dei soccorsi. L’indice di sopravvivenza a trenta giorni dall’accaduto, per chi non ha ricevuto la defibrillazione è del 18,8%
Per quanto riguarda le persone che hanno ricevuto sia il massaggio cardiaco che la defibrillazione, la sopravvivenza a 30 giorni dall’arresto cardiaco è del 44,5%. Un bel gap percentuale!
Lo studio ha dimostrato anche l’aumento delle percentuali nei casi in cui le manovre di rianimazione sono state fatte tempestivamente, ed in maniera veloce.
Tempismo, consapevolezza e un minimo di conoscenza possono salvare davvero la vita.
Leggi anche: La giornata mondiale del distacco digitale: ecco come riscoprire la vita oltre lo schermo
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.