In Cina la pietà filiale è un valore fondamentale, sancito anche da una legge che ha fatto discutere e non poco! La legge, garantisce un permesso lavorativo della durata di venti giorni, per spronare i lavoratori ad accudire i genitori.
Confucianesimo e pietà filiale: un valore fondamentale
La pietà filiale è un valore profondamente radicato nella cultura cinese e rappresenta l’obbedienza ed il rispetto che i figli devono portare nei confronti dei genitori. Ma non solo!
La pietà filiale non riguarda solamente i genitori, ma anche il rispetto ed il culto degli antenati. I giovani hanno il compito di tenere salda la famiglia, con le sue tradizioni, anche dopo la morte dei propri cari.
La legge in questione, che obbliga i figli a prendersi cura dei genitori, si fonda sul valore della pietà filiale, con lo scopo di esaltare i valori tradizionali del confucianesimo. Nella visione di questa filosofia etica e morale, la famiglia rappresenta il microcosmo della società in cui l’armonia e la stabilità sono fondamentali. Secondo Confucio, fondatore del Confucianesimo, comportarsi bene all’interno dell’ambiente familiare, insegna ai più giovani come comportarsi correttamente anche nella società.

Il concetto del “prendersi cura” dei genitori non implica soltanto il sostegno fisico a causa degli inevitabili acciacchi dell’età, ma anche un sostegno morale e affettivo. Uno dei riti più importanti del Confucianesimo è infatti il culto dei propri antenati. Confucio poneva l’importanza non tanto sul rapporto che le anime avevano con i defunti, ma sul fatto di salvaguardare l’identità delle famiglia, che di conseguenza permetteva l’unità della Nazione. Ecco perché il valore della pietà filiale è così radicato nella cultura Cinese.
Il dibattito sulla legge in Cina, fra sostenitori ed oppositori
L’introduzione di questa normativa ha causato non poco dibattito a livello globale. L’obbligo sancito dalla legge ha causato una lunga discussione sul ruolo dello Stato nella società e sui valori che la legge stessa porta con sé.
Tanti cittadini si sono interrogati su quanto sia giusto imporre, tramite una legge, un comportamento che rientra nella sfera sentimentale, perlopiù genitoriale. Gli oppositori credono che una legge del genere possa da una parte intaccare la libertà personale e dall’altra aumentare il controllo ed il potere dello Stato sui comportamenti del cittadino.
Il dibattito nasce anche dal fatto che questa iniziativa collide un po’ con il ritmo della vita contemporanea. Ciò ha sollevato tante preoccupazioni anche sul ruolo della donna, che nella tradizione si è sempre occupata della cura dei familiari più anziani.
I sostenitori della legge credono che un’operazione così decisa sia indispensabile per riportare in auge i valori familiari professati dal confucianesimo. L’importanza del ruolo e della garanzia di benessere della famiglia nella società cinese sono concetti fondamentali, che portano i sostenitori della normativa ad accettarla in modo categorico.
Oltre i confini Nazionali e il dibattito globale
Fuori dai confini cinesi, tale legge ha suscitato approcci contrastanti in ogni angolo del mondo.

Alcuni paesi hanno osservato con attenzione e con ammirazione la volontà della Cina di imporre un valore così profondo con una normativa, altri invece si sono espressi con perplessità.
Il discorso sull’esportare una legge che porta con sé determinati valori, in altri Stati non regge, ma non a causa della legge in sé. Infatti la problematica principale sta nel fatto che in ogni parte del modo, il concetto di famiglia e i valori che ne conseguono sono diversi.
Tuttavia, il dibattito che ha causato questa decisione del governo cinese, è un’ottima opportunità per dibattere sul concetto di famiglia nella società contemporanea