La Sterlina Britannica è la moneta più antica in circolazione, un simbolo vivo della storia economica del Regno Unito che affonda le sue radici in oltre 1200 anni di evoluzione. Fin dai tempi dell’Impero Romano, quando il termine “pound” derivava dal latino “poundus” e il simbolo “£” era ispirato alla “libra” romana, questa valuta ha attraversato numerosi passaggi storici, influenzata da eventi politici e crisi economiche che ne hanno segnato le oscillazioni di valore.
La storia della Sterlina britannica
Già nel 775 d.C., durante il periodo anglosassone, la Sterlina si affermò come unità di valuta fondamentale. L’unificazione economica dell’Inghilterra prese forma grazie anche a re come Athelstan, che nel 924 consolidò l’uso della Sterlina come moneta nazionale. Questo passaggio fu determinante per dare un’identità economica forte a un regno in rapida evoluzione.
La Nascita della Banca d’Inghilterra e il Legame con l’Oro
Nel 1694, dopo la sconfitta navale contro la Francia nella battaglia di Beachy Head, il re Guglielmo III fondò la Banca d’Inghilterra con l’obiettivo di finanziare le guerre in corso e ricostruire la marina. Solo qualche decennio dopo, nel 1717, il Regno Unito stabilì per la prima volta un rapporto di valore tra la Sterlina e l’oro, grazie a Isaac Newton, che fissò il prezzo dell’oro a 4,25 Sterline per oncia. Questo parametro dominò il sistema monetario britannico per oltre due secoli.
Dall’Avvento del Gold Standard alle Grandi Guerre
Nel 1800 il gold standard venne adottato ufficialmente, collegando il valore della Sterlina a una quantità fissa d’oro. Tuttavia, l’inizio della Grande Guerra nel 1914 costrinse l’Inghilterra a sospendere questo sistema per finanziare il conflitto, scatenando una pesante inflazione e una notevole svalutazione della moneta. Nel 1925, Winston Churchill cercò di ripristinare il gold standard con un tasso simile a quello prebellico, ma negli anni ’30 la Sterlina subì nuovamente un drastico calo a seguito dell’uscita dal sistema aureo.

Crisi Economiche e Fluttuazioni del Valore
Il corso del XX secolo vide la Sterlina attraversare diverse crisi economiche. Nel 1934 la moneta raggiunse picchi di valore, grazie anche alla svalutazione del dollaro statunitense, per poi perdere terreno durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il Regno Unito dovette ancorarla al dollaro americano. Anni di crisi, come quella del 1967 con una svalutazione del 14% e il periodo di inflazione e disoccupazione del 1976 che portò a un prestito al Fondo Monetario Internazionale, fecero precipitare il valore della Sterlina britannica a livelli molto bassi.
La Rivoluzione del 1979 e gli Eventi Recenti
Un punto di svolta avvenne nel 1979, quando furono eliminati i controlli sui cambi, permettendo alla Sterlina di fluttuare liberamente sul mercato internazionale. Nel 1985 si registrò un lieve calo dovuto a interventi per deprezzare il dollaro, mentre nel 1992 il valore della moneta crollò drasticamente con l’uscita dal meccanismo di cambio. Nei primi anni del 2000, durante la bolla del dot-com, la Sterlina perse ulteriori punti percentuali, e nel 2008 la Grande Recessione portò a una significativa svalutazione. Il referendum sulla Brexit nel 2016 segnò uno dei momenti più critici, facendo toccare alla Sterlina i minimi storici degli ultimi 30 anni.

Conclusioni
La Sterlina britannica non è solo una valuta, ma un testimone vivente di oltre 1200 anni di storia, crisi e rinascite. Le sue oscillazioni nel tempo raccontano la resilienza e l’adattabilità di un sistema economico che ha saputo reinventarsi di fronte a sfide globali e cambiamenti politici. Oggi, la Sterlina continua a rappresentare l’identità nazionale britannica e rimane un simbolo della lunga e affascinante evoluzione economica del Regno Unito.
Fonte: https://www.weforum.org/stories/2016/06/a-short-history-of-the-british-pound/