Da tempo la ricerca sta studiando tecniche di alterazione genetica volte alla cura di malattie di vario genere. Alterare il DNA permetterebbe, secondo gli scienziati, di curare diverse patologie dal momento che i cambiamenti nel DNA vengono trasmessi dall’RNA alle cellule.
Una ricerca di un laboratorio di biologia marina del Massachussets ha mostrato che alcuni tipi di calamari, di norma usati come esca dai pescatori, hanno la capacità di alterare il proprio codice genetico naturalmente.
Si tratta dei calamari atlantici (Dorytheuthis pealeii), che sembrano essere i primi animali in grado di modificare direttamente l’RNA messaggero al di fuori del nucleo delle proprie cellule.

Dei calamari con i “superpoteri”
Molti esseri viventi alterano il proprio RNA, e addirittura esistono disfunzioni, come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), che sono collegate a una difficoltà in questo tipo di alterazioni. Ma di norma si tratta di piccole modifiche… Mentre, come conferma Joshua Rosenthal, uno degli autori dell’articolo, questo calamaro è in grado di alterare il proprio RNA su una scala massiva.
Si tratta di “rivoltare” il proprio sistema nervoso: oltre 60,000 cellule cerebrali partecipano a questo processo, contro le poche centinaia che si occupano di questo negli esseri umani. Assurdo già così, ma per Rosenthal non è la fine. Compreso che queste creature sono in grado di fare una cosa simile, è necessario verificare il perchè lo facciano. Presumibilmente, dice l’autore, lo fa per adattarsi a condizioni ambientali diversificate, ma questo andrà verificato osservando il comportamento dell’animale in alcune situazioni.
L’alterazione del DNA è permanente, mentre l’RNA messaggero degrada rapidamente ed in caso di errore nella terapia il rischio di danni permanenti sarebbe minore. Rosenthal pensa infatti che la capacità di modificare informazioni fallaci che arrivano dalle cellule senza toccare il nucleo sarebbe un gran beneficio per la ricerca medica.
I calamari hanno molti altri segreti da svelare, sostiene l’autore. Questa è solo una delle cose che ancora non sapevamo sulle creature marine. E a quanto pare, l’enzima che questi animali utilizzano per modificare il proprio RNA, potrebbe essere utile anche per l’uomo.
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