Storia ed evoluzione del frullatore ad immersione

Il frullatore ad immersione è uno degli elettrodomestici più utilizzati in cucina sia dai cuochi più esperti sia da chi è alle prime armi. Il motivo è molto semplice, si tratta di uno strumento estremamente utile visto che al giorno d’oggi c’è sempre meno tempo da dedicare ai pasti e quando si torna a casa la sera dal lavoro è essenziale ottimizzare al meglio il proprio tempo.

Il frullatore ad immersione trita, sminuzza e frulla gli alimenti dando un grande aiuto in cucina e velocizzando tutto il procedimento di preparazione. Nella guida di oggi andremo a scoprire storia ed evoluzione del frullatore ad immersione e poi analizzeremo nel dettaglio come è fatto e che caratteristiche deve avere.

Storia del frullatore ad immersione

Come detto il frullatore ad immersione è uno strumento estremamente utile e la sua invenzione si deve a Gabriel Llulles, nato a Barcellona nel 1923 e uno dei veri e propri pionieri del disegno industriale. Nella sua città natale Llulles è stato celebrato con una mostra dedicata proprio al frullatore ad immersione al Fas, istituto dedicato all’architettura.

Durante la mostra sono stati esposti diversi modelli creati da Llulles a partire dal 1959. La prima sperimentatrice di questa rivoluzionaria macchina per la cucina fu la moglie di Llulles, Pepita. Proprio pensando a lei ed alle sue esigenze in cucina l’inventore decise di mettere a punto questo progetto, per aumentare praticità, sicurezza e facilità di lavaggio degli strumenti.

Come è fatto un frullatore a immersione

Dal momento della sua invenzione il frullatore ad immersione si è evoluto molto diventando uno strumento sempre più solido e sicuro. Un modello base di frullatore ad immersione è formato da un corpo motore a cui è accoppiata una gamba con le lame che in alcuni casi si sgancia dal corpo motore per facilitare la pulizia.

A tal proposito, vi consigliamo di leggere questa guida che vi spiegherà come pulire alla perfezione il frullatore ad immersione.

Esistono in commercio oggi alcuni modelli di frullatori ad immersioni combinati che si comportano come dei robot da cucina (che non sono quelli visti nei bar in Giappone) e sono dotati di fruste per montare, tritatutto, schiacciapatate e tanti altri accessori, riuscendo a lavorare nel migliore dei modi qualsiasi tipo di alimento.

Grazie al frullatore ad immersione è possibile preparare numerose pietanze: creme, smoothies, frullati, purè e tanto altro. Grazie a questo strumento è diventato semplicissimo preparare la maionese, basta montare la frusta sbattitore in sostituzione delle lame, frusta che consente anche di montare la panna e le uova.

Come deve essere un buon frullatore ad immersione

Il frullatore ad immersione ideale è quello che risponde perfettamente alle vostre esigenze. In commercio ci sono diversi modelli ma esistono alcuni particolari che definiremmo essenziali e che vanno tenuti in particolare attenzione quando si decide di acquistare un frullatore ad immersione.

Un buon modello è dotato di campana anti schizzo che consente di evitare che lo sporco si depositi in giro mentre le lame stanno lavorando. Anche il bicchiere è altrettanto importante e spesso non è previsto nel modello base, quindi massima attenzione a questo particolare.

Vi consigliamo la lettura di questa guida se siete alla ricerca delle caratteristiche che deve avere il frullatore ad immersione.

Il bicchiere di solito è formato di plastica ed ha dimensioni standard, in commercio ci sono anche contenitori più grandi dotati di coperchio che consentono di conservare i cibi dopo averli frullati.

Certamente un buon frullatore ad immersione deve avere un’impugnatura antiscivolo ed ergonomica e allo stesso tempo essere dotato di lame potenti ma anche abbastanza resistenti, capaci di triturare anche il ghiaccio in caso di necessità.

Ovviamente anche il design è importante visto e considerato che il frullatore ad immersione sarà esposto in bella vista nella vostra cucina considerando l’utilizzo frequente che se ne fa. Occhio quindi al colore e alla funzionalità di ogni suo componente.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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