Il successo di John Wick non ve lo devo certo raccontate io. Uscito nel 2014 con aspettative decisamente inferiori rispetto al successo che ha avuto, ha dato il via ad una vera e propria saga con protagonista Keanu Reeves, grazie ai due seguiti usciti nel 2017 e 2019. E non solo, dato che i registi parlando di una nuova arte marziale: il Gun Fu.
Gli incassi stratosferici che ha avuto sono spettacolari se rapportati al modo in cui è nato il progetto. Vediamo i retroscena che hanno portato a questa gradita novità del palinsesto “fantastico”.
La storia dietro John Wick
Keanu Reeves era stato ingaggiato da Thunder Road come protagonista di un film d’azione in lavorazione. Fu lo stesso Reeves, ricordando due amici di vecchia data, a proporre alla produzione chi avrebbe potuto coordinare le scene d’azione. Si trattava di Chad Stahelski e David Leitch, due ex stuntman che aveva conosciuto negli anni ’90. Chad, l’unico dei due rimasto alla guida della saga per quanto riguarda i sequel, ha spiegato in molte interviste come ha conosciuto l’attore che lo ha portato a prendere parte al progetto.
I due si conobbero nel 1996, in seguito ad un provino come controfigura per le arti marziali. Lo stuntman, al tempo ancora alle prime armi, si trovò ad essere la controfigura del protagonista di Matrix, e lavorò con Reeves per tutta la trilogia. Chad e Dave erano amici già al tempo, e quest’ultimo fu invitato a prendere parte alle riprese dei due sequel come controfigura di Hugo Weaving. La collaborazione dei due con Keanu Reeves proseguì in altri film, e nacque un’amicizia tra i tre che portò Chad e Dave, anni dopo, a prendere le redini prima delle scene d’azione, e poi dell’intera regia, di John Wick.
Conosco il Gun Fu
L’attore protagonista riponeva molta fiducia nei due amici, e questi non finiranno mai di ringraziarlo per aver permesso loro di sfoderare il proprio coraggio e dirigere un film d’azione fuori dagli stereotipi. Stahelski e Leitch si cimentavano per la prima volta nel compito di guidare la regia di un film, ma questo non li frenò affatto. Avevano un’idea ben chiara, e si trattava di dare una direzione precisa a immagine, registro narrativo e stile di combattimento del progetto. Volevano mostrare un punto di vista diverso, un’azione ripresa per intero, senza stacchi, da una telecamera fissa.
Un’idea notevole, accompagnata da uno stile di combattimento composito, reinventato a partire dal kung fu e da varie altre discipline di arti marziali e dalla loro combinazione con gli scontri a fuoco tattici.
Ed è così che è nato il Gun Fu.
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