Il covid-19 farà calare il consumo di gas: l’AIE prevede calo del 4%

La diffusione del coronavirus Covid-19 su scala globale, oltre a generare un’emergenza sanitaria senza precedenti, ha provocato una generale contrazione dell’economia. L’adozione delle misure di contenimento, soprattutto quelle più severe (il cosiddetto lockdown), hanno comportato la sospensione di molte attività economiche e commerciali che, a sua volta, ha avuto un impatto negativo sui consumi. Uno dei settori ad aver subito le maggiori ripercussioni è quello del gas.

I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia

Secondo le stime pubblicate dall’AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia), la richiesta di gas naturale calerà del 4%, facendo registrare un decremento senza precedenti. In una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, l’Agenzia osserva che “il consumo di gas naturale è stato colpito negativamente nei primi mesi del 2020 da un inverno eccezionalmente tiepido nell’emisfero settentrionale. Subito dopo è seguita l’attuazione di misure di lockdown, parziale o completo, in risposta al Covid-19”.

Per quanto riguarda l’impatto che le misure di contenimento del contagio hanno, l’AIE fa sapere che “tutti i maggiori mercati del gas stanno registrando un calo della domanda o un debole incremento, come nel migliore dei casi, rappresentato dalla Cina. L’Europa è il mercato maggiormente colpito, con un calo del 7% rispetto allo scorso anno”. La frenata dei consumi (peggiore persino di quella registrata durante la crisi economica del 2009) ha, fisiologicamente, influenzato negativamente anche l’attività dei produttori, che si sono visti costretti a ridurre la produzione; questo fenomeno si è verificato in particolar modo negli Stati Uniti, dove il cosiddetto shale gas (ossia il gas ricavato dalle argille) ha contribuito ad un maggior sviluppo dell’offerta

Le previsioni per i prossimi anni

Nonostante l’allentamento delle misure di restrizione approntato da quasi tutti i paesi europei, l’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che la domanda di gas tornerà a salire soltanto nel 2021 nei mercati consolidati, mentre in quelli emergenti il ritorno ai livelli precedenti il Covid-19 sarà veicolato principalmente dai prezzi più bassi. Ad ogni modo, si legge ancora nella nota, “le ripercussioni della crisi del 2020 sulla crescita si tradurranno in una perdita annuale di domanda pari a 75 bcm fino al 2025, ovvero l’incremento annuale della domanda nel 2019”.

I mercati che guideranno la lenta ripresa della domanda a partire dal 2021 saranno soprattutto quelli dell’Asia Orientale, con in testa la Cina e l’India, grazie al supporto governativo, dal momento che in entrambi i Paesi, il settore industriale è la principale fonte di crescita della domanda. In realtà, come spiega ancora la stessa AIE, la domanda di gas naturale aveva già cominciato a calare prima della pandemia di Covid-19, facendo registrare una crescita minore rispetto all’anno precedente.

Gli operatori di settore confidano nel ritorno delle condizioni di mercato che sussistevano prima dello scoppio della pandemia; Ben van Burden, CEO di Royal Dutch Shell ha sottolineato che “la redditività e l’outlook per questo business torneranno ad essere buone come prima della pandemia”, aggiungendo che il tasso di crescita raggiungerà percentuali vicine al 4%, come riportato dall’edizione online de Il Sole 24 Ore. L’andamento del mercato avrà ovvie ripercussioni anche sui consumatori, che rischiano di essere esposti ad un rincaro dei prezzi; per questo, in vista dei prossimi mesi quando, dopo l’estate, il consumo di gas è destinato prevedibilmente a tornare ad aumentare, è consigliabile scegliere la tariffa più vantaggiosa. A tal proposito, alcuni siti specializzati, come ad esempio Salvaconto, mettono a disposizione degli utenti un comodo tool per confrontare le tariffe proposte dai vari operatori di diversi settori (non solo quello di luce e gas), in modo tale da individuare quelle più convenienti e che meglio si adattano alle possibilità di spesa ed alle esigenze del cliente.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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