Attualmente, grazie anche i film prodotti in questi dieci anni, la Marvel sta vivendo una nuova epoca d’oro. Ma non è sempre stato così.
Negli anni ’90, la casa del fantastico arrivò sull’orlo del collasso finanziario ed è in quello stesso periodo che Sony non ha avuto una, ma ben due opportunità per acquisire tutti i diritti necessari per ottenere l’intero Marvel Cinematic Universe.
Un Marvel Cinematic Universe gestito da Sony
La Sony ha ancora il possesso sui diritti di alcuni personaggi Marvel come Spider-Man ma la società è stata a un passo dall’acquistare l’intero MCU.
Quando il Marvel Cinematic Universe è stato lanciato nel 2008, fu considerato come uno degli esperimenti cinematografici più “bizzarri” di tutti i tempi. Ad Hollywood hanno creduto per tanto tempo che nessuno fosse davvero interessato a supereroi al di fuori di Superman, Batman o Spider-Man. Tuttavia, gli studi di Stan Lee erano intenzionati a scommettere partendo da altri pezzi grossi come Iron Man, Captain America e Hulk. Ancor più straordinario fu il tentativo di costruire un universo cinematografico condiviso; cosa che ancora nessuno aveva mai fatto.
Il MCU si è dimostrato uno degli esperimenti di maggior successo nella storia di Hollywood e di conseguenza, sono arrivati tentativi di imitare la formula adottata, anche se nessuno è mai riuscito a replicarla. Finora.
Furono inoltre “interpellati” una serie di supereroi considerati dal grande pubblico come di serie B e C – con errore – e che hanno comunque riscosso un gran successo al botteghino e un ottimo riscontro da parte della critica.
Di riflesso, i film di “gruppo” sono diventati importanti eventi cinematografici.
Black Panther è da considerare come una pietra miliare culturale – non dimentichiamoci che ha vinto tre Oscar – mentre Avengers: Endgame è diventato il film con il maggior incasso di tutti i tempi, sottraendo il primato ad Avatar e Il Risveglio della Forza. La Marvel – acquistata da Disney nel 2009 – è diventata più family friendly, e il presidente stesso dei Marvel Studios, Kevin Feige, è visto come uno dei più grandi collaboratori dalla Disney.
What if
Riavvolgiamo gli orologi di pochi decenni, torniamo agli anni ’90, ed assistiamo al crollo del mercato dei fumetti che aveva portato la Marvel sull’orlo della bancarotta. In quegli stessi anni, la Sony Pictures arrivò a un passo dall’acquisizione di quello che sarebbe diventato l’Universo Cinematografico Marvel.
Questa storia è raccontata da Ben Fritz nel suo superbo libro The Pig Picture: The Fight for the Future of Movies. Alla fine del ’96, la Marvel si era preparata al fallimento, schiacciata sotto il peso di 700 milioni di dollari di debiti e obbligazioni con un valore nominale di 1 miliardo.
Un fiduciario nominato dal tribunale ha tentato di vendere la Marvel e ha contattato diverse compagnie di intrattenimento, tra cui Warner Bros. – l’attuale rivale della Marvel in fatto di film – producendo la DC Comics. Secondo quanto scritto da Fritz, la Sony Pictures era la compagnia più vicina all’acquisto della Marvel.
I dirigenti della Sony erano concentrati sui diritti cinematografici di Spider-Man. L’amministratore delegato di Sony, John Calley, credeva che il fallimento fosse il momento giusto per acquistare i diritti dell’home video e assumere il pieno controllo dell’Uomo Ragno e del suo universo.
A tal proposito Sony, ha fatto firmare a Mark Landau un accordo congiunto con il produttore di giocattoli Hasbro; ogni azienda avrebbe guadagnato per i giocattoli a tema, circa 250 milioni di dollari a testa.
Fritz, a tal proposito, si è espresso così:
Questa mossa rappresentava una volontà – rara – da parte dell’azienda giapponese di scommettere su un investimento a lungo termine. Hasbro, uno dei produttori di giocattoli di maggior successo al mondo, avrebbe gestito i prodotti di consumo nell’ambito, mentre Sony avrebbe realizzato film. I film incoraggerebbero le vendite di giocattoli, ovviamente, mentre le vendite di giocattoli incoraggerebbero più persone a vedere i film.
Sfortunatamente, la Sony aveva sottovalutato il caos che si abbattette sulla Marvel, anche a causa dei dirigenti che stavano combattendo per esercitare la loro volontà sulla compagnia. La Marvel finì però nelle mani di Ike Perlmutter, il finanziere israeliano. Quando il polverone si calmò, la Sony rimandò Landau per provare a negoziare nuovamente un acquisto dei diritti cinematografici di Spider-Man.
L’offerta iniziale di Sony era stata guidata dalla convinzione di poter stabilire una sorta di sinergia tra le uscite cinematografiche e le vendite di giocattoli. Ironia della sorte, Perlmutter aveva la stessa idea; la sua esperienza nel settore – nell’industria dei giocattoli – gli fece credere di poterci riuscire da solo. E così, quando Landau si avvicinò ai nuovi leader della Marvel, si trovò di fronte un’interessante controproposta.
Cercando di ottenere il maggior numero possibile di film e il maggior numero di incassi nel loro conto il più rapidamente possibile, alla Marvel offrirono i diritti di ogni singolo personaggio Marvel (esclusi gli X-Men, i Fantastici Quattro e gli “Hulk”, che erano riservati ad altri studi) per $ 25 milioni.
Guardandola adesso sembra un’idea ridicola, soprattutto per il pubblico moderno, abituato a un mondo in cui Ant-Man incassa oltre 500 milioni di dollari e Captain Marvel supera il miliardo. Ma nel 1998, i supereroi Marvel erano un prodotto non testato e non così sicuro per Hollywood, e si credeva che i film sui supereroi funzionassero solo se accompagnati da determinati marchi. Landau portò l’idea ai suoi capi della Sony e la rifiutarono.
Sei mesi dopo, i dirigenti della Marvel si incontrarono di nuovo con Landau e gli offrirono Spider-Man, da solo, per 20 milioni di dollari. Questo di per sé indica quanto poca fiducia avesse persino la Marvel negli altri supereroi, tra cui Iron Man, Captain America ed i Guardiani della Galassia. Credevano letteralmente che Spider-Man valesse l’80 percento dell’intera azienda. La Sony si oppose e tornò con una controproposta. Le due parti alla fine raggiunsero un accordo e Sony ebbe i diritti per girare i film di Spider-Man, ma aveva perso l’intero MCU.
È facile prendere in giro Sony col senno di poi e per le scelte prese nel ’97 e nel ’98. Dopotutto, il Marvel Cinematic Universe era destinato a diventare uno dei più significativi successi di Hollywood, e la compagnia giapponese aveva perso l’occasione di possederla – non una, ma due volte. Eppure, nonostante tutto, è importante ricordare che nemmeno la Marvel immaginava il MCU come lo conosciamo ora; fu un errore di valutazione, fatto anche da chi per Sony credeva che gli altri super eroi fossero privi di valore rispetto a Spider-Man. E se pensiamo che i cinecomics, prima di Iron Man (2008) erano considerati “da sfigati”, beh, questo non fa che ulteriormente aggravare i sensi di colpa.
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