L’isola di Mauritius, nell’Oceano Indiano, sta vivendo un momento di grossa crisi a causa di un incidente che potrebbe provocare un disastro ambientale di grandi proporzioni.
Il 25 luglio la Mv Wakashio, una portainfuse giapponese in viaggio dalla Cina al Brasile, è rimasta incagliata nella barriera corallina al largo della costa sud-orientale di Mauritius, vicino a Pointe d’Esny, zona protetta, e rischia di spezzarsi. La nave trasportava circa 4 mila tonnellate di petrolio che hanno cominciato ad uscire dallo scafo inondando le acque cristalline dell’Oceano Indiano.
Il danno è visibile dallo spazio, ma la situazione potrebbe aggravarsi. Infatti se il clima peggiorasse aumenterebbe il volume delle onde e questo potrebbe causare la rottura del relitto e lo svasamento di liquidi inquinanti.
Purtroppo è stata segnalata una crepa e questo porterebbe provocare la fuoriuscita dell’intero contenuto della nave, ovvero 3.894 tonnellate di olio combustibile a basso tenore di zolfo, 207 tonnellate di diesel e 90 tonnellate di olio lubrificante.
Il primo ministro Pravind Jugnauth ha ammesso di non saper gestire l’emergenza: “Questa è la prima volta che ci troviamo di fronte a una catastrofe di questo tipo e non siamo sufficientemente attrezzati per gestire questo problema”.
La nave è rimasta incagliata tra i coralli delle Mauritius per giorni. Il primo intervento è stato mettere in sicurezza l’equipaggio, mentre il tentativo di pompare il petrolio è fallito. Dalla settimana scorsa la nave ha cominciato a perdere il liquido nero.
Sono intervenuti dei volontari, anche dalle isole vicine, che agiscono a mani nude raccogliendo paglia dalle vicine canne da zucchero tentando di realizzare delle barriere galleggianti, le acque dell’isola sono molto importanti per l’economia del luogo, infatti attirano turisti e sostengono l’industria della pesca.
Finora sono intervenuti anche la Guardia costiera nazionale delle Mauritius, la società di servizi ambientali Polyeco e l’isola francese di Reunion. Si attendono gli aiuti dalla Francia, poiché Reunion è sotto la giurisdizione francese e Macron ha inviato un aereo militare che porterà attrezzature per monitorare l’inquinamento.
Inoltre Tokyo ha fatto sapere che invierà una squadra di esperti con una conoscenza specifica delle attività di soccorso nei disastri ambientali. Questo è uno dei peggiori disastri per l’isola di Mauritius, ma la lotta contro il tempo è iniziata.
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