Il Monopoly, come sappiamo, è un popolarissimo gioco da tavolo.
A quasi cento anni dalla sua nascita, il gioco (basato sul concetto del monopolio e dominio economico) è stampato in oltre trentasette lingue e vanta più di cento varianti tra edizioni e collaborazioni speciali.
Basti pensare ai Monopoly con varie licenze come quelle di Sailor Moon, Dragon Ball, Super Mario Kart ed il Trono di Spade.
Questo Boardgame è anche soggetto di studi di economia e finanza, ed è protagonista di tornei serratissimi; non tutti però sanno che nasconde un segreto…
Il segreto del Monopoly
Credo sia inutile parlare dello svolgimento: i partecipanti devono muoversi sul tabellone, acquistare o scambiare proprietà e tentare di far fallire i propri avversari.
Quello che nessuno sa è che il gioco è stato creato sulla base di un altro titolo.
Questo, realizzato da Elizabeth J. Magie nel lontano 1903 a Brentwood (Maryland), si chiamava The Landlord’s Game.
All’epoca, la signora Magie aveva appena acquistato casa sua dopo aver messo da parte una certa somma di risparmi.
L’esperienza gli servì a esplorare il settore delle “proprietà immobiliari” al punto da ospitare anche degli affittuari e ricavarne un reddito.
Secondo il programma di storia della BBC, Witness, il gioco The Landlord’s Game (creato trenta anni prima del Monopoly) aveva un unico obiettivo: ottenere quanta più ricchezza o denaro possibile!
Che se ci pensiamo è un concetto abbastanza condivisa da una società consumistica come la nostra.
Durante il servizio, la giornalista Louise Hidalgo ha spiegato meglio il punto di vista della Magie:
non era solo un gioco, era un modo per mostrare al mondo le angherie di un sistema di cui la Magie aveva una profonda conoscenza e che riteneva uno dei mali del mondo: i monopoli.
A conferma di ciò, si trovano documenti in cui la Magie spiega la funzione del suo boardgame:
È una dimostrazione pratica dell’attuale sistema di rivendicazione delle terre, con tutti i suoi esiti e conseguenze.
Questo gioco, se ci pensiamo, contiene tutti gli elementi legati al successo e al fallimento finanziario del mondo reale.
Molti individui, oggi, hanno come obiettivo quello di accumulare più ricchezze possibili e questo, a volte, va a discapito degli altri.
Come muore The Landlord’s Game
Nel 1924, The Landlord’s Game ottenne un secondo brevetto per la pubblicazione e sebbene non vendesse gli strumenti che oggi accompagnano il classico scatolone del Monopoly, il gioco aveva lo stesso funzionamento attuale.
Le famiglie che lo acquistavano dovevano crearsi il tabellone da sole e usare pedine artigianali (secondo voi perché non si capisce cosa siano le pedine delle prime versioni?).
Ogni città finì per localizzarsi il gioco e adattarlo ai luoghi più familiari ai suoi cittadini. Crebbe al punto di diventare un fenomeno di massa.
Magie, successivamente, creò due diversi set di regole per specificare meglio il messaggio che voleva trasmettere.
Nel secondo, le regole imponevano che per vincere non bastasse solo essere più ricco ma anche schiacciare (economicamente) i propri avversari.
Per Magie i problemi del nuovo secolo erano troppo vasti, le disparità di reddito erano enormi e i monopolisti gli apparivano così potenti che mai avrebbe pensato che una semplice stenografa come lei, potesse scalfirli con un messaggio nascosto in un gioco per famiglie.
Lei stessa, fu vittima di quel mercato perché non gli fu mai riconosciuta la proprietà intellettuale del Monopoly, nonostante fosse chiaramente un plagio legalizzato del suo The Landlord’s Game.
E’ documentato, infatti, che Charles Darrow provò il gioco a casa di un amico, copiò le regole e poi lo vendette ai Parker Brothers che ne finanziarono la distribuzione.
Nonostante combattesse il sistema, Magie fu paradossalmente vittima della stessa avidità che il suo gioco avrebbe dovuto denunciare.
Leggi anche: Che Giochi da Tavolo scegliere? Una comoda guida
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