Forse voi non lo sapete, ma io adoro Monster Hunter.
Non parlo come i ragazzini di oggi che fanno “OH MIO DIO IO AMO KOJIMA E METAL GEAR“, e poi hanno giocato solo al Phantom Pain.
Io proprio ADORO MONSTER HUNTER!
Colleziono i fumetti.
Leggo i libri.
I LIBRI!
Sapevate che ci sono anche i libri?
Dalla prima volta che l’ho provato su PSP, molto più tardi rispetto la prima uscita su PS2, me ne sono innamorato.
Perché, in fondo, il mondo di Monster Hunter ha un qualcosa di magico.
Si, magari gli individui convinti che hanno lamentato della foto di Spielberg con il “Triceratops Marsh“, presunto morto alle sue spalle, potranno lamentarsi della “caccia”, per quanto può essere offensivo cacciare draghi e dinosauri, ma in verità la serie ha mantenuto molta innocenza.
Il Team di Sviluppo creò il gioco sotto testuale richiesta della Capcom: “Vogliamo un gioco Multi-Action Online che possa essere apprezzato e giocato da CHIUNQUE“, proprio per questo si è mantenuto uno stile molto fantasy ed i mostri non sono mai, in nessun caso, dipinti come esseri malvagi.
Ad esclusione del Plesioth … il Plasioth è un misto di Bug e Male puro …
Avete presente Dark Soul 1 e 2? Con tutti i Bug e gli errori voluti e non voluti?
Ecco, il Plasioth è peggio!
L’uomo convive con la natura, è parte integrante di essa, e proprio per questo deve lottare per sopravvivere; a dimostrazione di questa coesistenza fu introdotta come arma il Falcione Insetto, una lancia (o bastone e simili) accoppiata ad un grosso insetto addomesticato che ci aiuta in battaglia.
Ogni mostro fu ispirato a veri animali o esseri della mitologia di ogni etnia, così che ognuno di esso avrebbe potuto dare di più l’impressione di essere un vero essere vivente, ma benché questa cura nei dettagli è una delle ragioni che mi spinge ad acquistare un titolo, a dire la verità io me ne sono innamorato per via del Gameplay.
Parliamoci chiaro, non voglio lamentarmi e sembrare un vecchio giocatore decrepito, voglio solo dire le cose come stanno … Non tutti i giochi, oggi, sono giochi.
Al giorno d’oggi, a sbancare tra gli acquirenti, abbiamo o giochi tutti uguali tra loro destinati al multiplayer, oppure titoli da giocare in singolo dove bisogna imparare a memoria ogni passo per finirlo decine e decine di volte facendo sempre le stesse cose…
Solitamente mentre il gioco ci tiene per mano dall’inizio alla fine su binari prestabiliti e false scelte.
Ma esistono grazie al cielo delle eccezioni.
Una di queste eccezione è proprio Monster Hunter in quanto è un piccolo miracolo di gioco.
Forse io da Fan posso anche essere di parte, ma non a caso Monster Hunter 4 e Generation sono tra i giochi più venduti per 3ds e il Monster Hunter World è stato uno dei giochi più apprezzati all’E3 di quest’anno.
Ma dove sta il miracolo?
Il miracolo è nell’avere un gioco ripetitivo che non è mai ripetitivo donando una longevità quasi infinita.
Ogni mostro ha un suo set di mosse prestabilito, ma questo non è usato all’ossessione.
L’IA della creatura che si combatte ha un andamento prestabilito, che può essere più o meno aggressivo in base alla sua specie, ma vi assicuro che in più di 1500 ore di gioco (sommandolo su ogni titolo) non ho mai riscontrato due cacce dello stesso mostro uguali.
Il suo comportamento è stabilito sul momento ed è possibile trovare anche esponenti della stessa specie di taglie diverse o comportamenti diversi.
Nulla è lasciato al caso in Monster Hunter, come dicevo la cura nei dettagli fu quasi maniacale da parte dello sviluppatore Ryuzo Tsujimoto e di tutto il suo team e questo lo vediamo in ogni scelta fatta nel gioco.
Prendiamo due esempi lampanti che saltano subito agli occhi di qualunque tipo di giocatore.
I quattro giocatori online.
Monster Hunter è uno dei pochi giochi che si può “multigiocare” sia online, sia nel salatto con gli amici con la propria console (parlando di console portatili), si decise per un multiplayer da quattro cacciatori in modo che ogni azione di ogni giocatore fosse importante.
Un esercito di giocatori avrebbe tolto valore a questo e svalutato lo stesso gioco.
Quando si gioca in squadra ogni errore può decretare la sconfitta tua e dei tuoi compagni e lo spirito di Monster Hunter lo percepiamo in un intervista di Tsujimoto per game informer nella quale dice: “Se c’è una quest che non riesci a superare subito in Monster Hunter, puoi cambiare tattica e strategia. Puoi cambiare Armi e Armatura, portare altri oggetti, provare nuove tattiche o cercare di comprendere i movimenti del mostro per sapere come affrontarlo. Alla fine le tue capacità da cacciatore sono il fattore realmente decisivo.”
La mappa segmentata.
La seconda cosa che balza subito agli occhi di un giocatore è la mappa divisa a zone.
Le Zone così “spezzettate” sono state create per dare la possibilità al giocatore di comprendere lo spazio e studiare una strategia, in più permette quelle fughe strategiche che danno la possibilità di riorganizzarsi proprio conoscendo la locazione del mostro.
All’inizio la segmentazione era dovuta alla limitazione dell’hardware di sviluppo, ma funzionando si è deciso di lasciarla così.
Questo è uno dei motivi per cui i due titoli presentati quest’anno (Parlando di presentazione a TUTTO il mondo), ovvero lo Stories e il World, rappresentano una vera svolta nel genere.
Già con l’arrivo di Monster Hunter Generation, che introduceva gli stili di caccia, e successivamente con il Moster Hunter XX, si era vista la rinascita di un franchise che si “evolveva” aggiungendo mostri e armi, ma ora la rivoluzione è netta.
Il MH Stories, che sto giocando al momento su 3DS, rappresenta un abbraccio al genere RPG dove non siamo più cacciatori ma Rider dei mostri.
Li cavalchiamo e combattiamo al loro fianco, in lotte a turni, per proteggere l’ecosistema del mondo di gioco.
Gioco che consiglio non solo a tutti i fan della saga, ma anche a chi non ha mai provato un moster hunter e vuole un avventura da vivere seguendo la trama principale e/o le storie dei personaggi che incontreremo.
E poi arriviamo al MH World, che è stato il più apprezzato della conferenza Sony dell’E3 2017.
Qui la mappa segmentata lascia lo spazio al mondo aperto, tanto amato dai giocatori di ruolo, e gli stili di caccia lasciano lo spazio ad uno stile di combattimento “più reale”.
Il trailer ha incuriosito anche me e non vedo l’ora di giocarlo appena uscirà (anche se ora mi accontenterei di provarlo al Games Week questo fine mese) dovendo accontentarmi delle informazioni che Capcom lascia trapelare.
Che dire in definitiva?
Monster Hunter è quello che Capcom voleva, un gioco Multi-atcion Multiplayer che chiunque può apprezzare e giocare.
La curva di difficoltà è alta per i neofiti, ma come dicono i giocatori storici nulla è imbattibile.
Se non si riesce a cacciare subito un mostro si può riprovare infinite volte cambiando equipaggiamento, armi o strategie, oltre a riprovare dopo essere migliorati come giocatori.
Avrei solo un appunto da dire a Capcom, ed un monito per i nuovi giocatori.
La distribuzioni dei premi delle quest.
Secondo gli sviluppatori sono equamente distribuiti a fine missione, cosa creata per spingere ogni componente della squadra a fare la sua parte, quindi più si lavora più si ottiene …
… perché puoi cacciare 100 volte lo stesso mostro, ma se cerchi un particolare pezzo… non lo troverai mai …
… Anche se cacci da solo …
… Anche se si trattasse di una schifosissima scaglia di uno schifosissimo Velocidrome …
… E non c’è modo di evitarlo perché anche se non lo dici a nessuno non puoi nasconderti dal gioco …
… il gioco SA!
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