Passare del tempo lontani dalle città fa bene al nostro corpo e alla nostra mente. La qualità della nostra vita e la nostra salute aumentano in modo considerevole quando riusciamo ad allontanarci dagli ambienti inquinati e saturi di smog delle metropoli, e un nuovo studio confermerebbe che anche il nostro cervello ringrazia quando facciamo una bella passeggiata in mezzo ai boschi o tra le colline; infatti, stare a contatto con la Natura aumenterebbe le nostre facoltà cognitive.
Stare nella Natura migliora le capacità cognitive e a dirlo è la scienza
Non è ancora chiaro quale sia il rapporto che lega la nostra mente all’ambiente circostante, ma una ricerca pubblicata da Frontiers in Psychology ha dimostrato che la Natura è un fattore determinante, quando si parla di attività cerebrale.
Il modo in cui la Natura influenza le nostre facoltà cognitive si evidenzia nella memoria, specialmente quella a breve termine, ovvero acquisire e utilizzare le conoscenze fornite per raggiungere specifici obiettivi. Questo tipo di esercizio mentale si basa sulla concentrazione.
Uno dei test utilizzati dagli scienziati consisteva nel fornire ai partecipanti una serie numerica, che avrebbero dovuto ripetere esattamente al contrario. Questo esercizio, in apparenza banale, serve invece a stimolare il cervello a lavorare proprio sulla memoria a breve termine (per ricordare la sequenza) e sulla concentrazione (per rielaborarla).
Il risultato di questi test ha aiutato gli studiosi a comprendere un po’ meglio il modo in cui l’ambiente attorno a noi interagisce con il nostro cervello: i test effettuati in un contesto naturale riportavano un’attività cognitiva decisamente migliore rispetto a quelli effettuati in un ambiente urbano.
L’impatto con il nostro cervello
Ma non è solo l’attività cerebrale ad essere influenzata da ciò che abbiamo intorno: anche il nostro umore cambia significativamente. Stare in mezzo alla Natura migliora il nostro stato d’animo, mentre l’ambiente urbano lo peggiora. Questo fattore, però, non è stato preso in considerazione per quanto riguarda gli studi sulle funzioni cognitive, anche se ha dimostrato che il nostro cervello è influenzato dalla Natura sia sul piano emozionale che su quello dell’attività cognitiva, in modi indipendenti tra loro.
Sebbene questi risultati appaiano modesti, è sorprendente come il cervello sia in grado di reagire agli stimoli ambientali ai quali viene sottoposto, ed è un passo in avanti che permette di comprendere meglio il comportamento delle nostre attività cerebrali. Gli scienziati sostengono che stare in mezzo alla Natura offra alla nostra mente stimoli particolari che “preparerebbero” il cervello a ricevere ed elaborare informazioni in modo migliore rispetto a quanto succede in un ambiente urbano, dove veniamo continuamente bombardati da informazioni, che distraggono il cervello e lo rendono meno reattivo.
Questo tipo di studi è importante sia dal punto di vista epistemologico che psicologico: infatti, non solo riusciamo a capire meglio come funzioni la nostra mente e quali siano i meccanismi che ne regolano l’attività cerebrale, ma possiamo anche utilizzare queste informazioni per avere uno stile di vita più sano, e quindi migliorare la qualità della nostra esistenza.
Questo studio, tra l’altro, rende credibile i risultati che un’equipe cinese aveva raccolta, qualche anno fa, circa gli effetti dello smog su campioni della popolazione.
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