Non è solo un Cartone Animato

Il pregiudizio degli adulti verso i film d’animazione e la loro presunzione nel dire che sono “solo per bambini”

L’altra sera ho visto un cartone animato e ho pianto come se fosse il più triste dei film “per adulti”. Eppure la mia nipotina, che mi sedeva di fianco, non ha versato neanche una lacrima. Mi guardava, cercando di capire che cosa le fosse sfuggito ma non c’era nulla che le potessi dire.

Piangevo per delle cose dalle quali sentivo di volerla difendere ancora per un altro po’, per delle verità che quel cartone era in grado di rivelare solo a chi sapeva leggere le sue metafore. Perché anche io, alla sua età, ero proprio come lei.

Se guardavo “Dumbo”, cartone animato firmato Walt Disney, mi divertivo nelle scene in cui il piccolo elefantino volava con le sue grandi orecchie ed era quello ciò che contava. Ma ora, invece, è tutto cambiato.

C’è un’autentica tristezza nel petto quando, quello stesso Dumbo che mi faceva ridere tanto, sfiora la proboscide della madre rinchiusa in una gabbia e la saluta non sapendo quando e come l’avrebbe rivista.

Questa tristezza, questo dolore, è ispirato dal cartone animato ma è un messaggio sotto forma di metafora. Ci racconta della cattiveria dell’uomo, di quanto essa possa essere atroce e senza confini. Racconta dell’amore che solo una madre può provare per il proprio figlio, un amore autentico, dolce e protettivo e di come, troppo spesso negli ultimi tempi, molti bambini vengono strappati da questo amore senza averne mai conosciuto il suo calore.

Detto in questo modo, sembra ancora solo un semplice prodotto dell’animazione? Eppure stiamo parlando sempre di “Dumbo”, film d’animazione dedicato a un pubblico di bambini accompagnati nella visione da genitori così annoiati da addormentarsi o, peggio, rimanere per tutta la durata del cartone animato con un cellulare in mano.

Ma se solo s’impegnassero, se solo si liberassero del pregiudizio che il cartone animato e “è per bambini”, allora scoprirebbero quanto possa essere forte e incisivo il potere della metafora.

La Walt Disney, lo Studio Ghibli, gli anime giapponesi, hanno il potere di adattarsi a qualsiasi età proprio per la loro capacità di esprimere la verità del mondo con un disegno e il suo colore ed è incredibile constatare quanto possa essere diverso il messaggio educativo che viene fatto proprio dalle persone a seconda di quanti anni abbiano.

Davvero Dumbo è "solo" un cartone animato per bambini?
Davvero Dumbo è “solo” un cartone animato per bambini?

Gli occhi di un bambino saranno pieni di meraviglia, gioia e attenzione, quelli di un adolescente, invece, confusi e un po’ vergognosi, indecisi se lasciarsi andare a quell’unica lacrima che possono permettersi per non sfigurare davanti a tutti. E poi ci sono “gli adulti”, quelli che dovrebbero aver smesso di sognare, quelli che non devono farlo! Perché la realtà è diversa, la realtà è dura, la realtà non ha colori.

Eppure… Se rivedessero il “Re Leone” (Walt Disney), scoprirebbero quanto sia bello guardare le stelle e non vedere solo aerei e satelliti, se vedessero la “Principessa Mononoke” (Studio Ghibli), imparerebbero ad amare ogni forma di vita, a rispettare un albero e a proteggerlo come il più prezioso dei tesori. Se si lasciassero andare a quelle colonne sonore, a quei colori, a quelle voci, avrebbero così tanto da offrire a se stessi e agli altri che il mondo sarebbe un posto migliore in cui vivere. Un mondo in cui tutti troveremmo più facilmente uno scopo per cui lottare e una ragione della nostra stessa esistenza, perché «non trovare risposta a questa domanda equivarrebbe ad essere morti» [cit. Naruto].

Paola

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