Tra le meraviglie mozzafiato che il mare ci offre, alcune nascondono pericoli mortali. Le onde quadrate rappresentano uno di questi fenomeni: affascinanti da osservare dalla costa, ma potenzialmente letali per chi si trova in acqua quando si manifestano. Insomma, vanno a braccetto con il terribile Passaggio di Drake temuto anche dai lupi di mare più navigati (piaciuto il gioco di parole?).
Onde quadrate: cosa sono e perché dovresti uscire subito dall’acqua
Cosa rende così particolari queste onde? La risposta sta nella loro origine fisica. Quando due sistemi di onde provenienti da direzioni diverse si intersecano, creano sulla superficie marina un peculiare pattern a scacchiera. Questo fenomeno, tecnicamente definito “cross sea”, non è solo una curiosità visiva, ma un segnale d’allarme che la natura ci invia.
Le forze contrastanti generate dall’incontro di questi sistemi ondosi creano correnti multidirezionali impossibili da contrastare anche per i nuotatori più esperti. Chi si trova immerso in queste condizioni percepisce immediatamente una resistenza anomala che ostacola qualsiasi movimento.
Avete presente quando siete in riva al mare e un’onda che “rientra” vi spinge in maniera prepotente verso il mare? Ecco, la sensazione è simile a quella. A differenza delle normali correnti marine che seguono direzioni prevedibili, le onde quadrate esercitano spinte da più lati contemporaneamente, disorientando completamente chi vi è immerso.

Per le imbarcazioni, navigare in queste acque equivale a tentare di mantenere la rotta in un labirinto mobile e tridimensionale. Inoltre, queste onde possono raggiungere i tre metri d’altezza, trasformando rapidamente una tranquilla nuotata in una lotta per la sopravvivenza.
L’Île de Ré, al largo della costa occidentale francese, rappresenta uno dei luoghi più noti per l’osservazione delle onde quadrate. Qui, la confluenza di diversi sistemi meteorologici crea le condizioni ideali per queste terribili onde quadrate.
Sono prevedibili? Per fortuna sì! Gli oceanografi utilizzano l’equazione di Kadomtsev-Petviashvili (qui maggiori dettagli: https://en.wikipedia.org/wiki/Kadomtsev%E2%80%93Petviashvili_equation) per modellizzare matematicamente queste dinamiche, permettendo di prevedere con discreto anticipo dove e quando si verificheranno.
Tuttavia, per chi non possiede conoscenze specialistiche, il consiglio rimane semplice e categorico: al primo accenno di formazione del pattern a scacchiera sulla superficie dell’acqua, scappare!