Profumi sostenibili e cruelty-free: come riconoscerli

Il profumo è un elemento essenziale nella vita di ogni donna ma anche dell’uomo, immancabile per le occasioni e gli appuntamenti importanti. E anche in questa fetta di mercato, il cliente presta sempre più attenzione alla qualità dei prodotti, in particolare optando per quelli che rispettano le attuali tematiche sulla sostenibilità ambientale e il cruelty-free.

Ma come scegliere la fragranza che più ci rappresenta? Come si legge l’etichetta di un profumo?

Come scegliere un profumo sostenibile

Purtroppo non è facile riconoscere un profumo sostenibile da uno classico con l’aiuto del solo olfatto, ed è per questo che bisogna imparare a leggere le etichette e i relativi simboli che determinano la qualità del prodotto.

A primo impatto, gli ingredienti scritti sull’etichetta sembrano incomprensibili; una volta comprese le diciture che spesso hanno presentano il nome scientifico, non sarà difficile riconoscere un prodotto sostenibile e cruelty-free da un altro.

Un primo indizio è quello di informarsi sulle aziende che producono i prodotti e sulla loro policy di rispetto dei canoni, dei principi e soprattutto, delle proprie certificazioni; infatti, molte compagnie hanno adattato le loro produzioni ai temi oggi dibattuti, proponendo fragranze che ricordano il profumo della natura.

Si possono trovare ovunque sia nei negozi specializzati e anche in boutique come la profumeria Cavani a Modena che ci ha dato qualche dritta su come interpretare le indicazioni su questi articoli d’estetica.

Attenzione agli ingredienti sull’etichetta

E’ molto importante, per chi opta i profumi di nicchia, leggere gli ingredienti riportati sull’etichetta.

La voce più importante è l’INCI dove sono riportati tutti gli ingredienti utilizzati e sono scritti in latino. Da qui deriva la difficoltà principale nella comprensione delle diciture. Tuttavia, anche riportati in italiano possono trarre in inganno.

Tra gli ingredienti più utilizzati in fase di produzione c’è il muschio bianco. Letto così, sembrerebbe un prodotto naturale, una specie di muschio. In realtà non lo è affatto, anzi, per chi cerca profumi cruelty-free questo ingrediente è da evitare perché è un prodotto sintetizzato da una sostanza contenuta all’interno di due sacche poste sotto la pancia del cervo muschiato. Essendo una materia prima molto costosa, viene riprodotta artificialmente e in larga scala.

Lo zibetto è un altro ingrediente molto utilizzato riprodotto sinteticamente e derivante proprio dallo zibetto, un piccolo carnivoro del Sud-Est asiatico. Se il profumo contiene questo ingrediente non è assolutamente vegano e cruelty-free.

I simboli sull’etichetta

Per legge, sull’etichetta di un profumo devono esserci tutti i simboli che garantiscono la qualità del prodotto. Oltre ai comuni simboli informativi – come quello relativo alla scadenza o che il prodotto è infiammabile – anche per i profumi vegan sono presenti simboli a garanzia del prodotto.

Un esempio è il certificato ICEA bio vegan o la classica V con la fogliolina che contraddistingue un articolo vegano. Per una maggiore sicurezza, si consiglia di leggere sempre gli ingredienti e memorizzare quelli sintetici di origine animale più comunemente usati, tra cui l’ambra grigia, la pietra africana, il castoreum e il kasturi.

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Tiziana

Difficilmente avvisterete questa donzella in città. Ama la natura e tutto ciò che ne fa parte ma non mettetela alla prova; farebbe di tutto per salvare il pianeta Terra, non si direbbe altrettanto per alcuni umani. Adora gli animali a tal punto da aver sviluppato un linguaggio che usa per comunicare esclusivamente con la fauna. E’ costantemente in compagnia dei suoi più fedelissimi collaboratori: Mirko e Billy. Laureata in Scienze Naturali, nel tempo libero decide di condividere le sue conoscenze con il Bosone. A proposito, Billy e Mirko non sono umani. Sono i suoi zupi.
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