Raggio traente spaziale: da Star Wars alla realtà

Se pensiamo ai raggi traenti, probabilmente ci vengono in mente le scene di Star Wars e Star Trek in cui le navi stellari usano questi raggi per spostare asteroidi e detriti spaziali. O anche altre navi nella propria stiva. Ma cosa succederebbe se vi dicessimo che questa tecnologia potrebbe diventare realtà? Grazie a un team di ricercatori dell’Università del Colorado, il futuro potrebbe essere molto più vicino di quanto pensiamo. La ricerca (https://www.colorado.edu/today/2023/06/01/space-tractor-beams-may-not-be-stuff-sci-fi-long) ha portato all’ideazione di raggi traenti sì costosi, ma funzionanti.

La fantascienza incontra la scienza: i raggi traenti non sono più solo un sogno. La fantascienza di Star Wars esiste

Il 10 febbraio 2009, un satellite russo in disuso si è scontrato con un satellite di comunicazione chiamato Iridium 33, creando oltre 1.800 frammenti di detriti che orbitano attorno alla Terra. Questo incidente ha messo in evidenza un problema crescente: lo spazio sta diventando affollato. La NASA stima (https://www.nasa.gov/mission_pages/station/news/orbital_debris.html) che circa 23.000 frammenti di detriti delle dimensioni di una palla da softball orbitino attualmente nello spazio.

Per affrontare questo problema, il team di ricercatori guidato dal professor Hanspeter Schaub sta sviluppando raggi traenti elettrostatici per rimuovere i detriti spaziali dall’orbita geosincrona della Terra. Questi raggi funzionano “agganciando” i detriti spaziali con un fascio di elettroni, dando loro una carica negativa e rendendo il servitore (termine tecnico) più positivo, causando l’attrazione e la repulsione reciproca.

Ma non è tutto rose e fiori, o meglio, stelle e galassie. Ci sono diverse sfide da affrontare. Ad esempio, i satelliti dismessi non stanno fermi e possono addirittura roteare in modo incontrollato nello spazio. Inoltre, le condizioni nello spazio tra la Terra e la Luna sono molto diverse e più complesse rispetto a quelle attorno alla Terra. Nonostante queste sfide, i ricercatori sono ottimisti. Con il finanziamento adeguato, prevedono di essere pronti a lanciare un prototipo di raggio traente elettrostatico nello spazio in soli cinque o dieci anni. Quindi, forse non è così lontano il giorno in cui potremmo vedere i raggi traenti in azione, proprio come nei nostri film di fantascienza preferiti.

Ricordiamo: la fantascienza di oggi può diventare la scienza di domani. E mentre aspettiamo che i raggi traenti diventino realtà, possiamo sempre sognare guardando le stelle… E magari un episodio o due di Star Wars degni della trilogia originale…

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Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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