L’antico scrittore greco Plutarco ci ha lasciato un affascinante esperimento mentale, noto come la “Nave di Teseo“. Questo paradosso ci pone una domanda apparentemente semplice: se tutte le assi di una nave vengono sostituite nel tempo a causa dell’usura, fino a quando non rimane nessuno dei pezzi originali, è ancora la stessa nave? Vista così sembra una domanda piuttosto stupida e insensata, ma se ci pensiamo bene è un dubbio che attanaglia, per dirne una, i collezionisti di ogni genere.

È vero che qualcosa di originale, seppur modificata, resta originale? “La Nave di Teseo”, da millenni, cerca di aiutarci in questo dilemma
La storia dell’eroe Teseo, che salpò da Atene per uccidere il Minotauro sull’isola di Creta, è ben nota. Secondo Plutarco, la nave di legno su cui Teseo viaggiò divenne un tesoro nazionale. Ma se nel corso del tempo ogni singola tavola della nave di Teseo venisse sostituita, potremmo ancora considerarla la stessa nave? Vien da sé che l’esempio della nave è piuttosto anacronistico e che, ai tempi d’oggi, possiamo sostituire l’imbarcazione con (potenzialmente) qualsiasi cosa.
Michael Rea, direttore del Center for Philosophy of Religion all’Università di Notre Dame, suggerisce (https://philpapers.org/rec/REATPO-20) che la risposta a questa domanda potrebbe dipendere dal punto di vista. Per coloro che hanno navigato sulla nave nel corso degli anni, la risposta sarebbe probabilmente sì. Ma un collezionista che ha raccolto e ricostruito tutte le assi originali potrebbe sostenere di possedere la vera nave di Teseo. Oppure, il possessore della nave modificata, potrebbe dire di essere in possesso dell’originale imbarcazione?
Cosa ci insegna realmente l’esperimento “mentale” della nave di Teseo? Ci costringe a riflettere sulla natura dell’identità e sulla relazione tra le parti e il tutto. Ci chiede se due cose possano occupare lo stesso posto allo stesso tempo, come le parti si relazionano con un tutto e come pensare alla natura del tempo.
Una possibile risposta a questo paradosso è il nichilismo, che sostiene che esistono solo particelle fondamentali e che gli oggetti composti da più parti sono solo un’illusione. Un’altra risposta potrebbe essere che gli oggetti possono sopravvivere alla sostituzione delle parti, come le nostre cellule, che muoiono costantemente e vengono sostituite. L’esperimento mentale della nave di Teseo ci offre un modo per esplorare questi concetti complessi in un contesto concreto e tangibile. Ci sfida a riflettere sulle nostre convinzioni e a mettere in discussione le nostre supposizioni. E, forse più importante, ci ricorda che anche le domande più semplici possono avere risposte sorprendentemente complesse.
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