Si chiama “principio antropico” ed è stato formulato per sancire la relazione di dipendenza biunivoca tra l’uomo che osserva il cosmo ed il cosmo che si lascia osservare dall’uomo. Esso di fatto ci dice che l’universo genera ogni tipo di evento che l’essere umano è in grado di cogliere: ottico, energetico, gravitazionale, sonoro… E l’uomo è in grado a sua volta di recepire ogni tipo informazione proveniente dal cosmo.
Ma qualcuno potrebbe obiettare che di eventi sonori, nel vuoto del cosmo non se n’è mai sentito parlare principalmente perché lo spazio è prevalentemente vuoto!
A quanti promuovono tale obiezione non si può che rispondere che è vero, il suono non si propaga nello spazio vuoto ma questo non impedisce di certo ad oggetti fortemente attivi di produrre suoni o rumori, solo che questi non vanno oltre la loro stessa atmosfera o, se questa non è presente, il limite scende al confine superficiale del corpo stesso.
A riprova di questo fatto è giunta la notizia, da parte della NASA, relativa ad elaborazione di moti di superficie della nostra stella, il Sole, che i ricercatori sono riusciti a trasformare in suoni.
Sole: che sussurro che fa
Questi suoni rielaborati sarebbero coerenti, come già accennato, a dei moti di materia che si verificano al di sotto della superficie solare, e che dunque risulterebbero normalmente invisibili ad osservazione diretta.
In buona sostanza dunque si tratta di ricostruire il suono dei sismi solari di superficie allo scopo di riuscire a comprendere meglio quello che succede dentro la stella, fin dentro il suo cuore, dove le elevatissime energie in gioco distruggono e creano la materia che conosciamo in continuazione.
Il Sole, come ogni altra stella, è costituito da materia allo stato plasmatico e, in virtù di quello che attualmente sappiamo accadere al suo interno, possiamo suddividere la sua struttura in cinque strati contigui con comportamenti diversi della materia presente in essi:
- Il nucleo, in cui avvengo le note reazioni di fusione nucleare che generano l’enegia della stella;
- la zona radiativa, nella quale l’energia ed il calore prodotti vengono irradiati dal nucleo verso l’esterno;
- la zona convettiva, nella quale è il movimento della materia a portare calore ed energia verso l’esterno tramite dei moti di convezione;
- la fotosfera, che è la superficie della stella;
- l’atmosfera , anch’essa suddivisa in strati, tre per l’esattezza, che sono cromosfera, zona di transizione e corona.
Mentre è abbastanza facile osservare gli straordinari fenomeni di superficie, come le macchie solari ad esempio, anche con un normale telescopio opportunamente filtrato, non può dirsi lo stesso per quanto riguarda quello che accade al di sotto della superficie.
Per questo motivo NASA ed ESA hanno lanciato il 2 dicembre 1995 il telescopio spaziale per le osservazioni solari SOHO, che mediante i dati forniti, ha permesso di poter ottenere i suoni emessi dai moti che avvengono al di sotto della superficie del Sole e che la NASA ha messo a disposizione, per cui, se siete curiosi, potete andarli a sentire sul sito della stessa NASA.
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