Gli smartphone sono parte integrante della nostra vita quotidiana e molto probabilmente ci starai leggendo proprio da uno di questi dispositivi. E se ci pensiamo bene sono tecnologie finissime, con una potenza di calcolo più alta dei computer che hanno permesso lo sbarco sulla luna nel 1969. Li teniamo nel palmo di una mano e li proteggiamo maniacalmente con gusci in silicone in grado di evitare qualsiasi danno (fonte: https://www.mobilax.it/ ). Per le ultime generazioni questa tecnologia è quasi scontata; ma cosa c’era prima? Mentre le offerte smartphone sono i contenuti più ricercati in generale, c’è qualcuno invece che si interessa al loro aspetto educativo e in particolare alla loro evoluzione storica. Ecco un video di un appassionato che introduce l’avventura di questa tecnologia la cui presenza, oggi, è quasi scontata.
La storia dello smartphone
A ricordare la preistoria dei dispositivi portatili è un collezionista americano, Dave Shevett, che ha parlato della sua esperienza su Gizmodo.
La collezione in questione è di “handheld computer“, letteralmente dei computer che si possono tenere in mano. Dei dispositivi piccoli e leggeri che vengono tenuti in una mano mentre si interagisce con loro con l’altra con interfacce sempre più diverse. Dal pennino, alla tastiera.
E proprio come dice Dave Shevett, sono molto meno noiosi di uno smartphone. Dalle mille forme e dalle mille potenzialità, almeno per l’epoca. Tra i PC IBM compatibili, il primo “computer da mano” in commercio è stato l’Atari Portfolio.
Commercializzato a partire dal 1989, dotato di un sistema MS-DOS con le dimensioni di una videocassetta VHS. La RAM di questo gioiellino era di ben 128 kB, mentre la ROM di 256KB (e non lamentatevi più dei vostri 4 GB di RAM, mi raccomando).
Ma oltre alla tecnica sicuramente ha segnato anche la cultura pop. L’Atari Portfolio appare infatti nel film Terminator 2 e viene utilizzato da John Connor per rubare da un Bancomat.
Altro fiore all’occhiello della collezione è l’Apple Newton 2100. Ultimo dei palmari di casa Apple commercializzato tra il 1997 e il 1998. Il vero e proprio antesignano dell’iPhone, il dispositivo che ha rivoluzionato la storia dell’informatica a portata di mano.
A collezionarne uno dei rarissimi esemplari è Dave Shevett, ingegnere informatico da più di 40 anni, con una passione sfrenata nata sin da piccolo. E la sua collezione è davvero preziosa perché riunisce dei pezzi unici dell’informatica che sono bei ricordi per qualcuno e completamente nuovi per altri.
E nondimeno, ricordano la storia dello smartphone come tratto evolutivo della nostra civiltà.
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