Titano, la più grande luna di Saturno, continua a stupire gli scienziati con i suoi segreti nascosti sotto una superficie apparentemente tranquilla. Una recente ricerca suggerisce che un guscio ghiacciato di clatrato di metano, spesso fino a circa 9,7 chilometri, potrebbe coprire la superficie della luna. Questo strato potrebbe offrire nuove opportunità per individuare tracce di vita nell’oceano sotterraneo di Titano.
Fonte: https://www.livescience.com/space/saturn/saturns-moon-titan-may-have-a-6-mile-thick-crust-of-methane-ice-could-life-be-under-there
Cosa hanno scoperto su Titano?
Secondo uno studio condotto dall’Università delle Hawaii a Manoa, il guscio ghiacciato di Titano potrebbe contenere metano intrappolato, che riscalda e isola l’interno del satellite. Questo potrebbe permettere il trasporto di molecole dall’oceano sotterraneo verso la superficie, rendendole potenzialmente rilevabili nelle missioni future.
“Se esiste la vita nell’oceano di Titano, qualsiasi segno potrebbe essere trasportato attraverso il guscio di ghiaccio, permettendoci di individuarlo“, ha spiegato Lauren Schurmeier, capo del team di ricerca.
L’ipotesi si basa sulla presenza di crateri da impatto poco profondi, che indicano un guscio esterno meno rigido rispetto a quanto precedentemente immaginato.
I crateri poco profondi: un indizio cruciale
Gli scienziati hanno identificato circa 90 crateri da impatto su Titano, meno profondi rispetto a quanto previsto. Per capire la causa, hanno utilizzato modelli al computer per simulare l’effetto di un guscio ghiacciato ricoperto da clatrati di metano.
Il clatrato di metano è un composto solido in cui molecole di metano sono intrappolate all’interno di una struttura cristallina di acqua. Questo strato isolante rende la superficie più flessibile e incline al “rilassamento topografico”, cioè un abbassamento dei crateri più rapido rispetto ad altre lune, come Ganimede.
“Le simulazioni mostrano che uno strato di clatrato di metano spesso tra 5 e 10 chilometri corrisponde meglio alle profondità osservate dei crateri“, ha dichiarato Schurmeier.
Un laboratorio naturale per studiare il metano
Titano è una luna unica nel sistema solare, con una spessa atmosfera e laghi di idrocarburi liquidi. Studiare il ciclo del metano su Titano potrebbe fornire importanti indicazioni anche per affrontare il cambiamento climatico sulla Terra.
“Titano è un laboratorio naturale per comprendere come il metano, un potente gas serra, si accumula e circola in un’atmosfera“, ha aggiunto Schurmeier.
Gli idrati di clatrato di metano, simili a quelli ipotizzati su Titano, si trovano anche sulla Terra, ma stanno iniziando a destabilizzarsi, rilasciando metano nell’atmosfera. Capire come questi processi funzionano su Titano potrebbe offrire nuove prospettive per affrontare il riscaldamento globale.
La ricerca futura: Dragonfly
Questa scoperta rappresenta un punto di partenza per la missione Dragonfly della NASA, il cui lancio è previsto per il 2028. La sonda dovrebbe raggiungere Titano nel 2034 e analizzare direttamente la superficie ghiacciata della luna, cercando biomarcatori che potrebbero indicare la presenza di vita.
Il guscio di clatrato di metano rende il guscio di ghiaccio di Titano più duttile e convettivo, aumentando le possibilità che molecole provenienti dall’oceano sotterraneo siano state trasportate verso la superficie.
Conclusione
Le nuove scoperte su Titano non solo aprono la strada a un’esplorazione più dettagliata della luna di Saturno, ma offrono anche lezioni preziose per comprendere meglio il cambiamento climatico sulla Terra.
Con il lancio della missione Dragonfly, il mistero di questa affascinante luna potrebbe finalmente essere svelato, e con esso, la possibilità che la vita possa esistere oltre il nostro pianeta.