Usiamo davvero solo il 10% del nostro cervello? Scopriamo la verità

Il mito che utilizziamo solo il 10% del nostro cervello ha origini antiche. Nel 1936, lo scrittore americano Lowell Thomas scrisse nell’introduzione al libro di Dale Carnegie “Come trattare gli altri e farseli amici” che l’uomo medio sviluppa solo il 10% delle sue capacità mentali latenti. Da allora, l’idea ha preso vita propria. Ma è davvero così? Gli esperti sono chiari: utilizziamo sempre tutto il nostro cervello. Erin Hecht, professore assistente di neuroscienza evolutiva all’Università di Harvard, ha dichiarato che è un mito divertente, ma completamente falso.

No, non usiamo solo il 10% del nostro cervello. Facciamo chiarezza (con la scienza) una volta per tutte

Il cervello non è un organo che può essere suddiviso in parti inutilizzate. Anche a riposo, tutto il cervello e le sue cellule, chiamate neuroni, sono sempre attive, proprio come il cuore continua a pompare anche quando il corpo è a riposo.

Il cervello funziona attraverso varie reti, e nessuna regione agisce isolatamente. Gli strumenti come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) ci permettono di misurare l’attività cerebrale rilevando i cambiamenti nel flusso sanguigno, indicando un aumento dell’uso energetico nelle diverse regioni.

Quando facciamo qualcosa, come pensare (banalmente), il tessuto cerebrale associato a quella regione si ingrandisce fisicamente e diventa più efficiente. I ricercatori ipotizzano che questa crescita possa derivare dai neuroni che si ramificano per connettersi con i neuroni vicini, o da una maggiore vascolarizzazione che faciliterebbe un maggiore flusso sanguigno.

Man mano che diventiamo più abili in qualcosa, il nostro cervello diventa più efficiente e richiede meno energia. Questo è un segno della straordinaria capacità del cervello di adattarsi e migliorare.

La nozione di utilizzare solo il 10% del cervello non è solo errata, ma irrilevante. Il cervello ha una plasticità incredibile e può riconfigurarsi quando una regione viene persa o danneggiata. Anche con una parte del cervello lesionata o rimossa, ogni mente può trovare un modo per lavorare alla sua massima capacità.

Dopo un infortunio debilitante o un ictus, alcune persone possono rafforzare le abilità con altre parti del cervello che assumono la funzione che la regione danneggiata controllava. La mente incredibilmente plastica può riconfigurarsi, quindi ciò che comprende il 100% può cambiare. Questo dimostra, a logica, che se viene lesionata una parte del cervello, plausibilmente si dovrebbe utilizzare meno del 10%. Le ricerche perciò dimostrano il contrario.

Utilizziamo tutto il nostro cervello, e con la pratica e la dedizione, possiamo raggiungere il nostro pieno potenziale. Quindi, continuiamo a esercitare le nostre menti e a sfidare noi stessi per crescere e imparare sempre di più.

Leggi anche:
Axolotl, questa salamandra può rigenerare il proprio cervello

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
Pulsante per tornare all'inizio