“Vans off the wall “, la storia della scarpa iconica

Tela nera con un’inconfondibile riga bianca. Poche altre scarpe oggi hanno la medesima iconicità delle Vans. Ma dove e come sono nate queste scarpe oggi così diffuse tra le più diverse generazioni? E cosa si cela dietro il motto “Off the wall”? Scopriamolo insieme ripercorrendo la storia dell’iconica scarpa da skate.

California 1966

Nel 1966, la The Van Doren Rubber Company fu una delle prime aziende a realizzare e vendere scarpe direttamente al pubblico. Le scarpe venivano prodotte in giornata, e potevano essere ritirate dal cliente già nel pomeriggio. L’idea sottesa al prodotto era una produzione artigianale di scarpe in tela rivolte a tutta la famiglia.

Avrete sicuramente visto queste scarpe indossate da diversi target: dai liceali agli universitari, ai trentenni nostalgici; la scarpa Vans è estremamente pop. Tante le fantasie ed i modelli ad oggi.

La prima linea di scarpe, lanciata nel 1977, aveva invece solo tre varianti di colore.

Il modello oggi noto come “Old Skool”, così rinominato negli anni Novanta per dargli un tocco nostalgico, si chiamava “Style 36”.

A fine anni Settanta, da produzione artigianale si passò a produzione di catena; c’erano ben 73 negozi Vans sparsi per la California ed oltre.

Diffusione delle Vans

Paul e Jim Van Doren fondano in California la prima fabbrica di scarpe Vans. Il progetto prevedeva di creare una scarpa “super leggera e con un grip eccezionale”. Ispiratosi inizialmente alle Converse, Paul cercò di creare una scarpa da Basket. Nacque così il modello Authentic (noto come #44).

Tuttavia, poco dopo fu ripensato il cliente tipo della scarpa Vans, e si decise di rivolgersi al mondo degli skater.

La scarpa aveva un’aderenza ottimale con la sua suola antiscivolo. Il logo di Vans è un piccolo skateboard, avete notato? Nacque come semplice doodle dalla mano di Paul, per poi divenire il simbolo distintivo del brand.

Il motto “Off the wall”, infatti, significa “giù dal muro”. Un po’ come una provocazione alla forza di gravità, questo motto accompagna le scarpe Vans dagli anni Sessanta. Questa era la scarpa adatta per le peripezie sulla tavola da skate.

L’espressione “Off The Wall” è stata coniata dagli skater di metà anni 70 che provavano nuovi trick nelle piscine vuote facendo acrobazie staccandosi dalle pareti con la tavola, ovvero “off the wall” nel vero senso della parola. In quel periodo, gli skater erano emarginati dalla società e si esprimevano attraverso lo stile del loro sport. Non sono stati solo i pionieri dello skateboard, ma hanno vissuto respirando creatività attraverso l’arte, la musica, la moda e la cultura locale. Per più di 50 anni, “Off The Wall” è stato il sinonimo di quell’originale spirito di ribellione e di espressione creativa.


@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }
https://pointbreakmag.sport-press.it/market/vans-racconta-cosa-ce-dietro-off-the-wall/

Vans da target a pop

Con l’andare avanti del tempo, l’uso delle scarpe Vans si è esteso anche a coloro che non praticano skateboard. Ad oggi, questa scarpa è assai diffusa tra le più diverse categorie di utenti. Vans è diventato un “brand lifestyle”, il simbolo di uno streatwear che corrisponde ad uno stato d’animo di leggerezza. Ma questo motto può significare, in un senso più ampio, anche “fuori dagli schemi”, per quanto ad oggi sia uno dei brand più popolari al mondo.

Le Vans sembrano essere le sneaker per chi si riconosce in uno stile di vita spensierato, o almeno prova a smorzare la pesantezza della propria giornata con un paio di scarpe leggere ai piedi. Non sarà come essere Mercurio, ma tentar non nuoce!

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Giulia Faggioli

Aligiu: 50% romanticismo, 50% baggianate. Ci sono poche cose da sapere su di me: amo il caffè, i gatti, i libri e gli anni Ottanta. Il mio cuore è verde come l’Irlanda, e nero come la canzone dei Punkreas. Per essere miei amici, rispettate queste semplici regole: la mattina non si parla prima di un’ora dal risveglio, e soprattutto, non fate mai spoiler!
Pulsante per tornare all'inizio