Hai mai sentito parlare di uno sport in cui bisogna… Trasportare la propria moglie? Non è uno scherzo: si chiama Wife Carrying, o Eukonkanto in finlandese, ed è una competizione tanto bizzarra quanto esilarante.
In cosa consiste il Wife Carrying?
Il campionato mondiale di Wife Carrying è nato in Finlandia nel 1992, ma le sue radici affondano in una tradizione locale piuttosto curiosa. Si dice che l’idea derivi da una leggenda secondo cui un brigante del XIX secolo, Herkko Rosvo-Ronkainen, selezionasse i suoi uomini chiedendo loro di correre trasportando pesanti sacchi… O, secondo alcune versioni, le donne che rapivano durante le incursioni!
Oggi, però, il Wife Carrying è tutto tranne che banditesco: è uno sport ufficiale con regole precise e una buona dose di divertimento.
I concorrenti devono trasportare una donna – che non deve essere necessariamente la propria moglie – superando un percorso di 253,5 metri disseminato di ostacoli. Tra questi non mancano barriere, tratti sabbiosi che rendono ogni passo una sfida, e una pozza d’acqua profonda circa 1,5 metri.
Se il corridore fa cadere la donna durante la gara, viene penalizzato con 15 secondi di penalità. E sì, cadere può essere doloroso, ma di certo non mancano le risate!
Il regolamento: un mix di ironia e serietà
Non lasciarti ingannare dall’aspetto goliardico: il Wife Carrying ha regole ben precise stabilite da un comitato internazionale, e sono:
Pista ufficiale: lunga esattamente 253,5 metri, con due ostacoli “asciutti” (barriere o tratti sabbiosi) e uno “bagnato” (una pozza d’acqua);
Peso minimo della moglie: 49 kg. Se pesa meno, bisogna aggiungere un peso extra per raggiungere il limite;
Età minima: 17 anni per le partecipanti trasportate;
Obbligo di divertirsi: la regola più importante! Chi non si diverte rischia seriamente di essere squalificato.
Negli anni, sono nate diverse varianti e tecniche per il trasporto: la più popolare è il cosiddetto “Estonian carry”, dove la donna si appende a testa in giù sulla schiena del corridore, avvolgendo le gambe intorno al collo.
I premi: dalla birra al riconoscimento mondiale
Cosa guadagnano i vincitori, oltre a gloria e risate? La ricompensa più famosa è il peso della moglie in birra. Più pesa la moglie, maggiore sarà la quantità di birra vinta, il che rende questo premio proporzionale allo sforzo!
In aggiunta, il primo classificato ottiene il titolo di campione mondiale di Wife Carrying e premi come prodotti tipici di design finlandese. Ci sono anche premi speciali per la coppia con il costume più originale o per la gara a squadre, dove il percorso viene completato in staffetta con tre concorrenti.
E per chi vuole partecipare da “veterano”, c’è il Concorso Senior, riservato ai corridori con almeno 40 anni.
Curiosità: record e successi dell’Eukonkanto
Il record mondiale è stato stabilito nel 2000 dalla coppia estone Margo Uusorg e Birgit Ullrich, che ha completato il percorso in soli 55,5 secondi. Un risultato impressionante, considerata la difficoltà del tracciato!
Oggi il Wife Carrying continua a crescere in popolarità, con gare organizzate anche in altri Paesi. Che tu voglia partecipare o semplicemente guardare, una cosa è certa: non mancheranno le risate!
Le origini storiche: Herkko Rosvo-Ronkainen
La figura di Herkko Rosvo-Ronkainen, spesso associata alle origini del Wife Carrying, è avvolta nella leggenda. Herkko era un brigante del XIX secolo che si aggirava per le foreste della Finlandia centrale. Secondo la tradizione, Herkko e la sua banda erano noti per rapire giovani donne dai villaggi vicini, portandole via sulle spalle. Tuttavia, un’altra versione racconta che il brigante usasse carichi pesanti – tra cui sacchi di grano – per addestrare i suoi uomini a diventare più resistenti e agili.
Che si tratti di donne o di sacchi, il concetto di “trasporto” era centrale nel mito di Herkko, trasformandolo in una sorta di figura simbolica che avrebbe poi ispirato la nascita di questo stravagante sport. Oggi il Wife Carrying reinterpreta in chiave ironica e moderna queste storie, celebrando lo spirito di squadra e il divertimento, lontano dai toni più cupi della leggenda.
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