Ci sarà capitato almeno una volta nella vita di imbatterci in una rappresentazione come questa magari non capendone il significato. Eppure per gli egizi rappresenta una storia antica fin dai tempi della creazione. Parliamo del Dio Ra e della lotta contro Apofi.
Il serpente Apofi contro il Dio del sole Ra
Apofi è il dio serpente del buio, acerrimo nemico del Dio del Sole Atum Ra. Secondo le rappresentazioni, viene raffigurato come un serpente in quanto i pitoni abitavano le zone paludosi del Delta del Nilo.
Simbolo delle tenebre e del caos egli contrasta quotidianamente il viaggio di Ra all’interno del Nun, per evitare che il sole possa sorgere ancora una volta e annunciare un nuovo giorno. Tuttavia ha sempre fallito nell’impresa in quanto la mitologia egiziana racconta che il Dio Ra è sempre stato in grado di sconfiggerlo.
Una vittoria di Apofi, infatti, significherebbe il sovvertimento dell’ordine cosmico e la fine del mondo, la disgregazione dell’Universo e la sua ricaduta nell’oceano primordiale del Nun.
Un’eventualità a cui gli antichi Egizi credevano fermamente e cercavano di scongiurare attraverso la pratica quotidiana del culto divino e delle apposite formule di esecrazione recitate all’alba, nel momento rappresentativo in cui la barca solare, vittoriosa, si manifestava all’orizzonte.
Nonostante la vittoria della divinità solare, Apofi non viene mai completamente sconfitto, proprio perché rappresenta il caos, eterno e potente.
Cosa rappresentava tutto questo per il popolo egiziano?
Per gli egizi, la lotta continua tra queste due divinità rappresentava l’armonia e l’equilibrio, la lotta tra bene e male dove nessuno dei due riesce totalmente a prevalere.
Le raffigurazioni di Apofi tuttavia sono ancora più antiche e lo si deve alla moltitudine di luoghi nei quali è stato ritrovato: i Testi dei sarcofagi raccontano che Apofi si serviva del suo sguardo magico per sopraffare Ra e il suo seguito divino, i suoi movimenti causavano terremoti e tuoni.
Nel Libro dei Morti, capitolo XV, vi è scritto:
Salute a te, o Ra, ornato delle due piume, potente che esce dal Nun!
Sia esaltato Ra ogni giorno, Apopi sia abbattuto!
Sia buono Ra ogni giorno, Apopi sia nocivo!
Sia potente Ra ogni giorno, Apopi sia debole!
Sia amato Ra ogni giorno, Apopi sia odiato!
Sia abbeverato Ra ogni giorno, Apopi sia assetato!
Sia saziato Ra ogni giorno, Apopi sia affamato!
Sia libero Ra ogni giorno, Apopi l’incendiario sia in lacci, e gli sia levata la forza!
Apofi non era combattuto solo dal Dio Ra
Ogni libro egiziano esistente racconta una versione leggermente diversa della lotta tra il dio del Sole e Apofi. Ad esempio:
- Nel “Libro delle Porte” il malvagio avversario è rappresentato sia in forma di coccodrillo che di serpente ed è affrontato da tre divinità armate di lancia, i cosiddetti Ramponieri di Apofi; questi reggono una corda alla cui estremità è legata una divinità non ben precisata, fasciata fino al petto, con disco solare e orecchie d’asino sul capo.
- Nel “Libro del Giorno e della Notte”, Apofi nuota nel fiume celeste dove viaggia la barca di Ra ma è affrontato e trafitto da un gruppo di tre divinità, mentre altre tengono un remo con il quale allontanano il serpente dalla barca e, nello stesso tempo, la innalzano verso il cielo.
- Nel “Libro di ciò che si trova nell’Aldilà” è affrontato dalla dea Iside che compare alla prua della barca nella settima ora della notte. Qui, attraverso le formule magiche che la dea custodisce, l’imbarcazione è guidata in avanti verso il serpente, che viene trafitto da coltelli e immobilizzato al suolo mentre una corda retta dalla dea Selkit lo trattiene.
Di sicuro, insieme al mito di Osiride, Horus e altre importanti figure della mitologia egiziana, quella di Ra e Apofi è una delle più leggendarie battaglie che siano mai state concepite dai popoli che hanno abitato il nostro pianeta.
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