Orgoglio Nerd raccontato da Daniele Daccò, il Rinoceronte (un caffè in compagnia)

Daniele Daccò aka il Rinoceronte, ex direttore di Orgoglio Nerd ha scambiato qualche battuta con noi in un'intervista davvero epica. E lunga.

Sono pronto a scommettere che un gran numero di voi lettori abbiate provato, almeno una volta nella vita, a scrivere qualcosa con lo scopo di divulgare o condividere una particolare passione o un hobby. E’ con questo stesso spirito che ad oggi, esistono decine, se non centinaia, di blog e siti a tema “nerd” italiani, ognuno dei quali manifesta una propria identità e distinguendosi con caratteristiche peculiari. Basta fare un giretto su Google o sui social network più comuni per rendersi conto di quanto sia schiacciante la mole di iniziative affini sorte negli ultimi anni e che con molta probabilità continueranno a sorgere per diverso tempo ancora.
Viviamo in un’epoca in cui evitare il confronto è quasi impossibile, elemento che non dev’essere per forza accolto con una nota di carattere sfavorevole. Il confronto ci consente di migliorarci in qualsiasi aspetto della vita; anche gestire un sito web o divulgare “nerdate” può assumere la prospettiva di un’opportunità di crescita in tutti i sensi.
Il Bosone è uno tra i tanti progetti che ha tra i propri scopi quello di divulgare e condividere il nostro filtro sul mondo. Ma è una piccola particella di una struttura più complessa che è rappresentata da intere generazioni, da una cultura e dal modo di vivere che queste hanno scelto. E questo è anche il motivo che ci spinge ad approfondire i punti di vista di chi vive quest’esperienza a bordo di navicelle diverse ma che percorrono la stessa rotta.
In questa flotta spaziale, è impossibile non avvistare la nave di Orgoglio Nerd. Storicamente, il sito che è stato diretto per diverso tempo da Daniele Daccò, in arte “il Rinoceronte”, è conosciuto per aver proposto, tra i primi, un portale web di “istruzione” alla cultura nerd. Come succede di solito – anzi, come dovrebbe succedere anche se ciò non accade più spesso come prima – è bene rispettare i più grandi. Abbiamo fatto una serie di domande al Rinoceronte con la la speranza di fornire (e di fornirci) un’utilità, un barlume di ispirazione, a tutti coloro che vogliono accingersi a questo magico, ma mai facile, mondo della cultura nerd e di conseguenza della scrittura online.

Daniele Daccò, in arte "il Rinoceronte" di Orgoglio Nerd
Daniele Daccò, in arte “il Rinoceronte” di Orgoglio Nerd

Paradossalmente, mentre i paesi di mezzo mondo decidono di ergere mura per rinchiudersi nella propria tana, la soluzione potrebbe risiedere proprio nell’interconnessione reciproca in cui fermamente crediamo. Buon caffè e qualora vogliate unirvi nei commenti, buona chiacchierata insieme a noi!

Dato che sei una celebrità di fatto, non inaugureremo questa intervista con le classiche quanto banali domande “chi è Daniele Daccò, parlami di te bella signora (o rinoceronte)” e via dicendo. Bensì, voglio chiederti: ma tu, sei contento di essere così famoso?

Non mi sono mai considerato e non mi considero tutt’ora, famoso. Magari famigerato, forse “conosciuto” ma di certo esserlo non è mai stata una delle mie priorità , diciamo che è un effetto collaterale dello scrivere qualcosa che piace o forse del semplice fatto di essere insistente e testardo nel proporsi. Mentirei se dicessi che non è cambiato nulla, quello che posso dirti è però che non mi aspetto nulla e non pretendo nulla per il fatto di esser “famoso”.
Sono contento, mi fa piacere, ma diciamo che è un velo di cannella inaspettato sul cappuccino che volevo, e non voglio troppa cannella.

Dopo anni di servizio prestati per la causa (e l’orgoglio di essere) nerd, come si è evoluto il rapporto con i tuoi fan? Cosa è cambiato dal lettore che ti seguiva prima, al lettore che ti segue oggi?

Molti lettori che ci seguono sono cresciuti insieme a noi ed è sempre un piacere incontrarli e parlare dell’attualità con loro, molti altri si avvicinano ogni giorno, magari timorosi oppure stufi di come vengono viste le loro passioni ed è sempre un piacere confrontarsi con essi e fagli capire che non c’è niente di sbagliato in quello che apprezziamo. C’è sempre una sensazione di squadra, di essere dalla parte della stessa barricata. anche su una barricata non c’è. È bello sapere che potremmo sederci a parlare per ore di quello che ci appassiona, e questo si intuisce anche da una frettolosa stretta di mano a una fiera

Davvero, nell’epoca moderna, è possibile lavorare scrivendo per e sul web?

Sì, si può, ma è difficile, complicato e pieno di delusioni. Come tutto quello per cui vale la pena lottare.

Quanto è difficile gestire un progetto online come quello di Orgoglio Nerd e convincere i tuoi colleghi ad abbracciarlo?

Complicato in una maniera inimmaginabile, fortunatamente faccio parte di una squadra affiatata, della quale posso fidarmi e dirmi fiero di starle al fianco. Affrontiamo insieme gli ostacoli e i momenti di incertezza ed è questo che conta, non “non avere mai problemi” ma superarli insieme, guardare oltre ai piccoli battibecchi e combattere come una compagnia di ventura.

Come affronta un Nerd, le difficoltà professionali? E quelle personali?

Come chiunque altro, semplicemente un nerd o un appassionato attinge forza anche dalle esperienze che ha incontrato in libri, fumetti, videogiochi o nel suo film preferito. Forse ci potremmo sentire ispirati dalla scena finale di Ghostbusters, oppure dal momento dove ogni speranza è persa ne Il Ritorno del Re. Anche questo è un modo di affrontare la realtà, anche i villaggi immaginari hanno bisogno di eroi immaginari.

il rinoceronte di orgoglio nerd
Ecco, dopo questa domanda ero già pronto a una reazione del genere. Fortunatamente il Rinoceronte è stato magnanimo

Cosa vorresti suggerire a chiunque voglia intraprendere il cammino della scrittura o più specificatamente, quello della scrittura online?

Di scegliere accuratamente quali consigli ascoltare perché scrivere online significa scrivere a tutti ed è impossibile non incontrare pensieri che si distanziano dai tuoi anche in maniera violenta o maleducata. Quando un discorso viene intrapreso con la finalità di fare danno non c’è alternativa che valutare quella cosiddetta opinione esattamente per quello che è e darle il giusto peso senza che abbia la possibilità di affossarti e allontanarti da quello che tu pensi possa farti felice. Per quanto valga, il mio consiglio è di persistere, di darsi un traguardo e poi subito un altro e un altro ancora.

Secondo te è ancora possibile per i giornali emergenti, ritagliarsi una fetta di popolarità in un web sempre più competitivo e costellato da iniziative simili?

C’è sempre spazio per chi sa trovare una nuova idea o un nuovo modo di porsi, i progetti chiudono e aprono, alcuni anche falliscono. Questo non significa che non ci sia tempo per riprovarci con qualcosa di nuovo e mai visto prima, una nuova idea può nascere in ogni istante.

Come hai affrontato lo sviluppo e la nascita di altre iniziative affini dopo il natale di Orgoglio Nerd? Credi nell’interconnessione reciproca?

Dopo Orgoglio Nerd, anzi contemporaneamente, sono nate un’infinità di realtà che condividevano gli stessi interessi, almeno in apparenza.
Negli anni abbiamo collaborato con diverse di loro, abbiamo sempre creduto nella condivisione e nel supportarsi l’un l’altro, ma è raro trovare qualcuno che condivida la linea editoriale e le prese di posizione che sosteniamo. Insomma la nostra anima, che piaccia o no, è quello che ci rende quello che siamo.
Abbiamo trovato numerosi partner e amici, ma forse non ancora l’anima gemella.

Secondo Daniele Daccò, i nerd hanno vinto davvero?

No, i nerd non hanno vinto e non credo potranno mai vincere veramente e totalmente, ma questo non è un motivo sufficiente per smettere di combattere
Per questo ho sempre trovato la figura del nerd più affine al villain piuttosto che all’eroe. L’eroe aspetta un cambiamento per entrare e combattere, il villain invece agisce per migliorare le cose (dal suo punto di vista) e soprattutto non si arrende mai.

Preferirei essere il coyote mille volte invece che roadrunner.

Domanda doppia; non ti da fastidio che questo genere di culture (di stampo nerd) siano diventate di moda, diventando di fatto di dominio pubblico e non più riservate a delle nicchie?
Secondo te, le fiere del fumetto e più in generale, la massificazione di eventi a tema, fanno bene a chi si affaccia a questo genere di cose in tenera età?

Assolutamente no, perché l’interesse di qualcuno che si è avvicinato per moda alla Marvel e rimane imbrigliato nei fumetti e inizia a collezionarli dovrebbe valere meno di qualcuno che ha cominciato a comprarli prima della Saga cinematografica? Creare delle nicchie elitarie non è il punto che Orgoglio Nerd vuole raggiungere, è esattamente il contrario, che senso ha essere cultori di una passione se non la puoi condividere?
Per questo pensiamo che nessuno possa dire a un altro se è nerd oppure no, non esistono veri appassionati e finti appassionati. Si tratta solo di condividere.

La recente esplosione di fiere e eventi è un segnale positivo finché non va a intaccare la qualità delle stesse, ammettendo che abbiano ciascuna ottima cura non vedo perché dovrebbero essere diminuite.

Il Rinoceronte di Orgoglio Nerd
Un’altra illustrazione del Rinoceronte di Orgoglio Nerd

Ti è mai capitato di sentir parlare di molestie alle fiere? Che ne pensi a riguardo di questo fenomeno?

Cosa dovrei pensare riguardo alle molestie? Le condanno, come qualsiasi altro tipo di violenza. Nessuno dovrebbe prendersi libertà senza permesso in qualsiasi contesto, anche fieristico. Condanno anche chi utilizza un’accusa di molestia per fare danno mediatico e professionale a chicchessia, non solo dice il falso ma trasforma chi ha davvero subito molestie in una voce della quale non fidarsi, o comunque con meno credibilità, e questo è profondamente ingiusto.

In che modo, secondo te, si informa un nerd? Qual è lo spirito del rapporto tra un nerd e una news?

Non lo so, posso dirti di come secondo me dovrebbe agire “chiunque” prima di valutare una news: con lettura attenta, controlli incrociati e sopratutto informazione e confronto. Di non prendere una posizione solo perché il proprio beniamino, politico o no, la sostiene, ma pensare con la propria testa. Questo è un iter che per me chiunque dovrebbe seguire, al di là della propria passione nerd.

Domanda tripla; sempre più spesso, l’odio delle persone si raccoglie alla corte dei social network. Secondo te, sono ancora uno strumento in grado di condividere l’entusiasmo e il genuino scambio di opinioni?
Non ho potuto fare a meno di notare un post che hai scritto sulla tua bacheca. Dato che in quell’occasione rispondevi a una domanda che era la sintesi di una polemica precedente, arrivo subito al sodo, riproponendotela: cosa c’entrano i gay con i nerd?
Secondo te perché da così fastidio che i nerd parlino di cose “più serie” come vaccini, aborto e via dicendo?

orgoglio nerd
Il Rinoceronte sul logo di Orgoglio Nerd

Ti risponderò come ho risposto a loro: Cosa c’entrano i gay con i nerd?

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: se decadi di fumetti, letteratura, leggende, film, passioni non ti hanno insegnato niente, se non ti hanno fatto capire cosa si deve fare nei momenti più oscuri, allora è una cultura dalla quale non hai tratto nulla, sprecata. Noi la pensiamo così fin dal primo giorno.

La cultura Nerd non è solo risate e fumetti imbustati, la cultura Nerd è cultura, un sapere dal quale dobbiamo trarre insegnamento, per migliorare come individui.

Come puoi passare la vita a leggere l’Uomo Ragno e poi voltare le spalle a un amico che ti chiede aiuto? Come puoi leggere Tolkien e agire in quel modo? Ascoltare il Dottore e poi opprimere una minoranza?

Un’infinità di pagine, frame e baloon alle quali tu non hai dato importanza.

Perché attingere a una cultura senza imparare niente è davvero “solo intrattenimento” e io, e la redazione, non abbiamo mai pensato che la nostra infanzia, le nostre passioni non andassero oltre la pagina o l’albo che tenevamo in mano.

Se momenti come “Le grandi storie” di Samvise, “Le lacrime nella pioggia” di Roy o “L’albero accanto al Fiume” di Cap le consideri “solo intrattenimento” sei tu che non hai teso abbastanza le orecchie, non loro che non hanno urlato abbastanza forte.

Secondo me dà così fastidio che Orgoglio Nerd abbia una posizione su ciò che accade nella società è perché “obblighiamo” chi legge a confrontarsi con incoerenze come quelle “sopra” che ovviamente pizzicano come briciole in un calzino.

Qual è la responsabilità che un magazine ha nei confronti della generazione z?

Non vogliamo farci carico di eroismi che non ci competono, il nostro è più simile a un atto egoistico, la voglia di essere felici, di poterci guardare in faccia allo specchio. Io voglio alzarmi la mattina con il sorriso, sapendo di avere fatto qualcosa, magari non molto, magari anche sbagliando, ma qualcosa. Che senso ha avere tanto seguito e poi postare esclusivamente meme, ovviamente abbiamo un lato più ludico, ma questo non deve diventare una scusa per ignorare il resto.

Non ci resta che ringraziare il Rinoceronte, Daniele Daccò, per la disponibilità e il tempo profuso per rispondere a ben 17 domande. Doveroso un in bocca al lupo a lui e alla redazione di Orgoglio Nerd e a tutti coloro che faranno tesoro dei suoi commenti.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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