Su Il Bosone si è già parlato del perché non seguire Goblin Slayer (potete trovare l’articolo qui). Perché non chiederci invece quali siano i pregi della serie e capire se quest’opera possa fare al caso vostro?
UN’OTTICA MATURA
Come già è stato detto, si tratta di un’opera dark fantasy. Goblin Slayer trasmette quel carattere sempre più comune nelle serie fantasy giapponesi che prendono spunto da infinite saghe del Sol Levante degli ultimi decenni, attingendo da videogiochi e anime precedenti in stile Warcraft e Dragon Quest (come ad esempio il ruolo primario delle gilde ed il fatto che gli incantatori abbiano slot di incantesimi giornalieri), con toni però più affini a serie come Berserk e Claymore.
Con Goblin Slayer stiamo parlando di un Seinen Manga, un lavoro pensato appositamente per gli over 18, questo implica automaticamente che l’intenzione degli autori, fin dall’inizio, è di creare un prodotto con tematiche impegnative e dai tratti difficili da digerire per i più piccini, tra scene di nudo, dress code dei personaggi femminili spinti e violenza sotto molti aspetti.
Senza informazioni adeguate si rischia di arrivare impreparati a questo tipo di serie, specie se, come in questo caso, la trama è accompagnata da un disegno “leggero”, ed i personaggi hanno tratti giovanili.
Se incappate nella tana di un goblin, scordatevi le allegre scampagnate. I goblin di questa serie si riproducono sfruttando le femmine di altre razze!
MANGA E ANIME: COSA CAMBIA?
Come spesso accade nelle trasposizioni da carta a pellicola, non tutto avviene con le stesse tempistiche e la trama subisce qualche variazione. L’anime, oggi al suo settimo episodio, forse per coinvolgere maggiormente un pubblico più ampio, è più veloce del manga. I personaggi sembrano crescere più velocemente in esperienza, quanto in consapevolezza. Lo stesso oscuro passato del protagonista viene ampiamente descritto in buona parte degli episodi, anticipando di molto il manga.
Alcuni atteggiamenti di personaggi secondari sembrano quasi casuali senza la lettura del manga, dove invece sono maggiormente descritti i loro trascorsi con Orcbolg e permettono di capirne il legame. “Il libro è sempre meglio”, no? Consoliamoci, però: per ora neanche l’ombra di un filler!
Se sul manga troviamo un tratto decisamente vecchio stile, l’anime ha un bell’utilizzo di animazione, colori e colonne sonore davvero azzeccate. Personalmente non amo la computer grafica, ma utilizzata a piccole dosi e per dare dinamicità ai combattimenti mi è piaciuta molto.
STANCHI DEL SOLITO EROE? ECCO L’ANTIEROE
Dopo decine e decine di serie fantasy classiche – che per nostra fortuna continuano ad essere prodotte in questi ultimi anni! – può capitare che ci si stanchi del solito archetipo dell’eroe senza macchia. In questo caso Orcbolg è una buona alternativa. Il suo essere di poche parole, sempre celato dalla sua armatura, spietato contro i pelle verde e con evidentissimi problemi di comunicazione con il prossimo nonostante le sue grandi doti in battaglia lo rendono l’antieroe ideale per allontanarsi dagli archetipi classici, senza privarlo di una buona dose di carisma e mistero.
Diciamocelo: Goblin Slayer è il protagonista giusto per questa serie.
ENTRERETE NELLA TANA DEI GOBLIN?
Goblin Slayer non è certamente una serie per tutti. Richiede una predisposizione a tutta una serie di opere precedenti, senza le quali forse è più facile perderne il gusto e vederne gli aspetti positivi. Se cercate una serie dark fantasy, dai contenuti per adulti, scorrevole e con una buona dose di caccia al mostro, date una possibilità al primo episodio dell’anime o, ancora meglio, procuratevi il primo albo del manga edito da ottobre in Italia. Non so voi, ma la curiosità di vedere chi si cela sotto l’elmo di Orcbolg mi divora ad ogni puntata!
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