Addio James Earl Jones: era l’inimitabile voce di Darth Vader

La scomparsa di James Earl Jones, leggendario attore e doppiatore americano, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del cinema e del teatro. L’artista, noto per la sua inconfondibile voce baritonale, si è spento all’età di 93 anni dopo una carriera lunga sette decenni, costellata di successi e riconoscimenti prestigiosi. I più giovani potrebbero averlo visto in un divertente cameo in “The Big Bang Theory”, ma è diventata una stella per altri ruoli.

Da Mufasa a Darth Vader: i mille volti (anzi, le mille voci) di James Earl Jones, un premio Oscar iconico

Jones, contemporaneo di leggende del cinema afroamericano come Sidney Poitier e Harry Belafonte, ha avuto una carriera lunga sette decenni, costellata di successi e riconoscimenti prestigiosi. Due Tony Awards, due Emmy Awards e un Oscar alla carriera testimoniano il suo straordinario talento e il suo contributo all’arte drammatica. Purtroppo, si è spento poco dopo un altro grande del cinema scomparso poco fa.

Nonostante i numerosi premi, il ruolo più iconico di James Earl Jones resta quello di Darth Vader, il temibile villain di “Guerre Stellari”. La sua voce profonda e minacciosa ha contribuito a creare un personaggio indimenticabile, entrato nell’immaginario collettivo. Anche se non compare nei titoli di coda del primo e del secondo film (per cortesia dell’attore nel costume, ovvero David Prowse, il cui accento da west country non si sposava bene con il personaggio), il suo doppiaggio ha reso Vader una figura leggendaria. Fu successivamente accreditato ne Il Ritorno dello Jedi e nelle ri-edizioni di tutta la trilogia di Star Wars.

James Earl Jones contornato da mufasa de il re leone e darth vader di star wars
James Earl Jones

Un altro ruolo memorabile di Jones è stato quello di Mufasa ne Il Re Leone della Disney. La sua interpretazione ha donato al personaggio saggezza, autorevolezza e nobiltà d’animo, rendendolo uno dei padri più amati del cinema d’animazione.

La vita di James Earl Jones è stata segnata da sfide fin dalla giovane età. Nato nel Mississippi segregato degli anni ’30, ha dovuto affrontare l’abbandono del padre e un grave problema di balbuzie. Grazie alla passione per la poesia e alla determinazione, è riuscito a superare questi ostacoli e a trovare la sua vocazione di attore.

In seguito, la sua carriera è stata un crescendo di successi, da “Dottor Stranamore” di Stanley Kubrick al ruolo del pugile Jack Johnson in “The Great White Hope“, che gli è valso la seconda nomination agli Oscar per un attore afroamericano. Ha interpretato personaggi indimenticabili in film come “Radici“, “Conan il Barbaro“, “Il principe cerca moglie” e “Caccia a Ottobre Rosso“.


Gianluca Cobucci

"Se c’è in giro una cosa più importante del mio IO, dimmelo che le sparo subito"
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