Cadence of Hyrule – Crypt of the NecroDancer Featuring The Legend of Zelda è un videogame crossover uscito su Nintendo Switch in questi giorni e che porta le meccaniche di giochi di Crypt of the NecroDancer nel mondo di Hyrule (in cui sono ambientati i The Legend of Zelda).
Benchè si presenti come un gioco spin-off frutto di un’ottima collaborazione, questo è passato molto in sordina persino alla Nintendo Direct dell’E3 2019.
Cerchiamo di capire il perché.
CADENCE OF HYRULE – IL GIOCO
Sviluppato da Brace Yourself Games e pubblicato da Spike chunsoft, il 13 Giugno arriva – negli store della Nintendo – un gioco indie ritmico che ci catapulta in uno dei mondi più amati creati dalla casa videoludica nipponica: The Legend of Zelda: Cadence of Hyrule.
La community di The Legend of Zelda è tra le più forti al mondo. Non importa infatti che un gioco sia uno spin-off, un remake, un porting, un reboot, qualunque gioco porti il nome The Legend of Zelda per loro è sacro; Eppure Cadence of Hyrule pare non godere dello stesso apprezzamento.
Ci troviamo di fronte ad un’avventura inedita per noi che, nei panni di Link o Zelda, potremmo affrontare tanti nemici a ritmo di musica, nei numerosi dungeon generati da un algoritmo casuale. Partendo dalla casa di Link o Zelda – dopo un brevissimo tutorial – potremmo girare per un piccolo mondo aperto diviso in zone collegate tra loro proprio come abbiamo visto nei primi giochi della serie – e non solo – affrontando nemici storici del brand, utilizzando oggetti già visti nella saga Nintendo. Un gioco omaggio da giocare da soli o in compagnia – con un multiplayer locale – che però non sembra aver attirato per niente i vecchi fan della saga nonostante le numerose citazioni viste nel gioco.
VALE LA PENA?
Cadence of Hyrule non è certo un gioco perfetto, ma ci regala un’avventura inedita a tempo di musica che fa il suo dovere. La possibilità di giocarlo sia in modalità “ritmica” – dovendo andare a tempo di musica – sia a ritmo libero – quindi senza dover andare a tempo – ci permette di scegliere un approccio diverso al gioco … anche se non capisco che senso avrebbe prendere un gioco ritmico e giocarlo senza.
Le bellissime musiche remixate – tratte direttamente dai giochi più datati del brand di Zelda – sono un omaggio sonoro di ottima qualità, ma che spesso cozzano con la ripetitivà dei dungeon che, pur essendo generati in modalità casuale, presentano fin troppo spesso gli stessi nemici da affrontare con gli stessi moveset di attacco. A volte ci si perde ad ascoltare la musica più che a capire come superare quella zona.
Cadence of Hyrule prende il gameplay di Crypt of the NecroDancer e lo sovrappone al mondo di The Legend of Zelda senza troppe pretese regalandoci un gioco semplice e dalle meccaniche intuitive. Non è un gioco legato a nessuno dei due titoli che si uniscono in crossover, ma potrebbe essere l’anello di congiunzione per conoscere entrambe le saghe; o potrebbe essere visto come una nuova apertura di nintendo a nuove collaborazioni. Non dimentichiamo infatti che l’ultima volta che Nintendo ha permesso una collaborazione è nato Mario + Rabbidz, uno dei titoli strategici più divertenti ed impegnativi dello scorso anno.
Io consiglio di dare un’opportunità al gioco.
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