Esiste un luogo magico sulle Dolomiti, chiamato Città dei sassi. Si tratta di una zona naturale situata alle pendici del Passo Sella, nell’area che dalla Val Gardena porta in Val di Fassa. Avventurandovi qui, potete trovare un vero e proprio dedalo naturale creato dalla disposizione di massi e alberi. E’ possibile scalare alcune parti della falesia, accuratamente messe in sicurezza e predisposte per l’arrampicata, oppure godere di questo strano insediamento con una bella camminata. La passeggiata è abbastanza semplice, e dura circa due ore; il percorso all’interno della Città è lungo 7 km, e il dislivello è di 30 metri.
Ho visitato la Città dei sassi la scorsa estate: una forte nebbia avvolgeva l’intero paesaggio, le nuvole erano cariche di pioggia. Mi sentivo come se mi trovassi a metà tra un quadro di William Turner e una delle rovine di Indiana Jones.
D’ altra parte, il panorama stupendo, l’atmosfera suggestiva, ed il forte il senso di commistione con la natura ai limiti del panteismo, fanno avvertire fortemente la propria “limitatezza”, quando si visitano luoghi simili, ed è facile lasciarsi andare a ipotesi romantiche. Cosa fosse questo monumento naturale ai piedi dell’imponente Sasso lungo, non è dato sapere, né se antiche forme di vita vi abbiano mai dimorato.
Risvolti per appassionati fantasy
Una cosa tuttavia è certa: il viaggiatore appassionato del mondo fantasy, subito verrà colpito da quello che è lo scenario perfetto per una battaglia di Dungeons&Dragons all’ultimo sasso, cioè, all’ultimo sangue.
Per non parlare poi delle suggestioni letterarie e cinematrografiche che sopraggiungono copiose, che caro Proust con la tua madeleine scansati!
Ebbene sì, amici avventurieri nella vita e nella fantasia, non disdegnerebbero certo questo luogo i prolissi Ent di J. R. R. Tolkien, per non parlare dei Mordiroccia di Michael Ende (che anzi, probabilmente sono i responsabili dell’insediamento naturale, a furia di rosicchiare il Sasso lungo!). Ma non parliamo solo dei grandi abitanti delle terre fantastiche: non penserete che tra tutti gli anfratti e i tornanti di questo paese di roccia non si nasconda qualche abitante del Piccolo Popolo?
Sappiamo bene inoltre, che in molte culture i crocevia sono posti misteriosi: Ecate presiede ai bivi e ai trivi, dove condannati a morte e streghe venivano seppelliti, e i loro spiriti intrappolati continuavano nei secoli ad infestare gli incroci.
Ma non temete, amici avventurieri. Subito fuori della Città dei Sassi, tra un raduno di motociclisti dove lascerete il portafogli e il parcheggio degli autobus pronto a riportarvi nel ventunesimo secolo, basterà il profumo e il calore di una tazza di tè in un rifugio per farvi rinsavire e rientrare nelle scarpe da trekking. Ormai alle spalle i fuochi fatui e gli spiriti della montagna…
Un ultimo consiglio è quello di percorrere questo luogo con una bella playlist in cuffia: scegliete voi se mettere To kill the dragon you need a sword dei Nanowar, Serenata di Strada dei Modena City Ramblers o Nuvole bianche di Einaudi. Anche lo shuffle è un buon compagno di avventure.
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