Era il 1791 quando Déodat de Dolomieu, marchese e geologo francese, scoprì un nuovo tipo di roccia nelle Alpi. Ne mandò un campione ad uno scienziato di Ginevra che, dopo averlo analizzato, gli attribuì il nome ispirandosi allo scopritore: dolomia.
La regione delle Alpi in cui era stata rinvenuta la roccia fu esplorata nel 1864 da Josiah Gilbert e George Churchill, un pittore e un naturalista, che pubblicarono il resoconto dei loro viaggi col titolo The Dolomite mountains. Erano nate ufficialmente le Dolomiti.
Tali gruppi montuosi delle Alpi Orientali, conosciute in precedenza come Monti Pallidi, sono quasi interamente compresi nelle regioni di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.
Il gruppo più esteso delle Dolomiti, con circa 240 km² di superficie, situato a cavallo tra Trentino e Veneto, è denominato Pale di San Martino.

Le Pale di San Martino
Il termine Pala deriva dal nome che veniva utilizzato localmente per indicare le rive e i pendii erbosi situati alla base della catena. Per estensione andò poi a definire l’intero gruppo montuoso.
In seguito, con la costruzione di strade carrozzabili che favorirono la crescita di San Martino di Castrozza, il gruppo montano delle Pale andò ad accoppiarsi con il nome del paese in questione.
Le cime del gruppo montuoso, che dominano incontrastate, maestose ed eleganti, formano una corona circolare che delimita un vasto altopiano di circa cinquanta chilometri quadrati di pura roccia calcarea.
l’Altopiano delle Pale è un luogo lunare, un misterioso tavolato di pietra sospeso a 2.700 metri d’altezza, capace di affascinare tutti, dai viaggiatori ottocenteschi fino ai turisti di oggi. Il pianoro non è uniforme e piatto, ma obbliga a districarsi fra conche, risalti e deviazioni per evitare profonde crepe nella roccia.

Per gli appassionati dell’alpinismo, cinque sono i rifugi da raggiungere per trovarsi al centro di questo mondo unico: Giovanni Pedrotti alla Rosetta, Velo della Madonna, Pradidali, Canali-Treviso e Mulaz, percorrendo sentieri e cimentandosi in ferrate, sempre ben segnati e mantenuti.
Nel contesto delle Pale di San Martino è possibile andare alla ricerca di funghi, da cucinare poi per una cenetta profumata e saporita, oppure sfruttare i centotrenta ettari di laghi e cento chilometri di torrenti in cui nuotano trote fario e mormorata, temoli, salmerini e cavedani.
Altre attività da poter svolgere sono il Nordic Walking, che riprende i movimenti dello sci di fondo, con gli appositi bastoncini telescopici, oppure il trekking con i lama con annessa merenda tirolese.
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