GdR: finalmente un buon segnale dai media d’informazione mainstream

Il servizio del TG1 che fa sperare gli appassionati di GdR. Video al termine dell'articolo

Cosa vedono i miei occhi? Altro che buone nuove, questa è una roba mai vista prima!
Scusate l’entusiasmo ma noi giocatori di ruolo siamo abituati a vedere il nostro hobby bistrattato, considerato dannoso, pericoloso, capace di portare i giovani a far parte di sette sataniche o al suicidio. In passato, l’informazione pubblica sul GdR è sempre stata pessima: notizie costruite per denigrare e per allarmare che hanno spesso accostato il gioco di ruolo ad altri passatempi che diciamocelo, non c’entrano proprio niente.

Sulle sette sataniche non vi racconto niente, tutti i giocatori di ruolo si sono scontrati almeno una volta con questo pregiudizio. Ma quando i giornali hanno iniziato a mischiare dipendenza da videogiochi, cosplayers, furry porn e gioco di ruolo (sic!) è stato davvero troppo.

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Basta una brevissima ricerca sul web per trovare immagini del genere. Cosa dovrebbero sapere esattamente i genitori? Che loro figlio interpreta uno stregone caotico malvagio di livello 17?

Non crediate che sia una presa in giro, articoli del genere sono davvero esistiti, e non si parla dei lontani anni ’90 ma di appena l’anno scorso.

GDR: qualcosa è cambiato?

Possiamo averla, una speranza. Proprio in questi giorni infatti, sul TG1, è andato in onda un servizio che, per una volta, parla del GdR come di un passatempo gradevole, sano, e lo racconta veramente per ciò che è.

Chi dobbiamo ringraziare per questo dono? Coloro che hanno deciso di rispondere ad accuse come quelle lanciate dagli articoli citati in precedenza, scrivendo e spiegando agli autori quali fossero i loro sbagli ad esempio, potrebbero essere un buon inizio.

Un piccolo ringraziamento forse dobbiamo darlo anche a quelle serie tv come The Big Bang Theory o Stranger Things, ma anche alle star come Vin Diesel, Deborah Ann Woll e in ultimo Joe Manganiello, citato dallo stesso servizio, che hanno portato D&D a nuova vita negli ultimi anni, mostrando che a giocare non siano solo sfigatelli con gli occhialoni o persone disturbate.

E magari potremmo anche ringraziare tutti coloro che organizzano eventi ben curati, GRV a tema storico che trattano temi impegnati e che utilizzano i GdR come strumento educativo.

Indipendentemente dai ringraziamenti, comunque, questo servizio uscito soltanto 5 giorni dopo le discussioni nate su sessismo e discriminazione nell’ambiente dei GdR, è una delle più belle notizie che potessimo aspettarci.

Una fonte autorevole come il TG1 è in grado di raggiungere molte persone, forse ad oggi molte più di quante non siano quelle che leggono i giornali. E se tutte queste persone hanno seguito e capito davvero che il gioco di ruolo e un passatempo sano, stimolante, che aiuta a stringere rapporti duraturi e a sviluppare doti comunicative, collaborative e gestionali…

Insomma, se il fenomeno si sta sdoganando da alcuni pregiudizi è merito di noi tutti.
Il GdR sta davvero iniziando una nuova vita e sta a noi far sì che sia la vita migliore possibile.

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